Napoli, Di Lorenzo: "La gara con l'Inter arriva al momento giusto"

Il capitano non fa drammi dopo la sconfitta con l'Atalanta: "Fa parte di un processo di crescita. Ora ci cimenteremo in un big match e capiremo il nostro vero livello"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
6 novembre 2024
Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Napoli, 6 novembre 2024 - Parlare di momento difficile dopo una sconfitta arrivata a distanza di quasi 3 mesi dalla prima, e con in mezzo tutte vittorie e un pareggio (in casa della Juventus), e un primo posto ancora attuale in classifica, può essere esagerato e probabilmente lo è: eppure, se la sconfitta è un pesante tonfo interno e se all'orizzonte c'è il big match con l'Inter, qualche piccolo grande pensiero nero fa già capolino. In questi momenti serve l'esperienza dei big e in particolare del capitano, Giovanni Di Lorenzo, che nel pomeriggio si è concesso ai microfoni di Radio Crc.

"Meglio l'Inter che altre"

"Perdere fa male, ma con ko di questo tipo si può crescere perché fanno parte di un percorso. Abbiamo già analizzato la partita con l'Atalanta e proveremo a trarne il massimo come insegnamento: dispiace, ma ora bisogna guardare avanti". E l'avanti del Napoli ora si chiama proprio Inter, a sua volta giustiziera del Venezia di misura e con un bel pizzico di fortuna per il gol annullato agli ospiti proprio all'ultimo secondo: in teoria tutto a livello psicologico pende dalla parte dei campioni in carica, che si presentano al primo possibile snodo del campionato con l'abbrivio psicologico dalla loro. Non per Di Lorenzo, che punta molto sulla settimana piena di lavoro (e pensieri) a disposizione del suo Napoli a differenza dei nerazzurri e dei loro impegni in Champions League. "I giorni dopo una sconfitta sono importanti e dopo un ko del genere, paradossalmente, è meglio incontrare una squadra come l'Inter: sarà un test per capire il nostro livello, perché ci confronteremo con una grandissima squadra in quella che sicuramente sarà una partita molto bella". Inter che prima avrà un impegno (e un pensiero) bello grosso chiamato Arsenal. "Stasera guarderò il match perché ne guardo molti e sicuramente sarà una sfida molto gradevole tra due formazioni che stanno facendo benissimo. Lo guarderò da spettatore: poi con il mister approfondiremo nei prossimi giorni la questione da altri punti di vista. Per il momento - continua Di Lorenzo - posso solo dire che l'Inter è una grandissima squadra che quest'estate si è anche rinforzata: cito su tutti l'innesto di Piotr Zielinski, che noi conosciamo bene. Sono un gruppo che gioca insieme da tanti anni e questo è il pregio migliore che hanno. Detto ciò, domenica sarà una bella partita e non vediamo l'ora di confrontarci". I primi confronti, al netto del ruolino di marcia eccellente alle spalle, il Napoli dovrà averli con se stesso per appurare se qualche certezza è stata minata dall'Atalanta: la certezza vera, capitan Di Lorenzo e la sua duttilità, resta invece salda. "Mi piace interpretare più ruoli, come avevo già avuto modo di dire. La figura del terzino si è evoluta molto: non basta solo difendere, ma bisogna anche proporsi in avanti per cercare zone dove si può far male l'avversario. Dipende da chi affronti, ma con il mister alleniamo molto questi dettagli e io spero di continuare così ad aiutare la squadra".

Spauracchio Dimarco

Seppur dall'altro lato, parlando del ruolo di terzino, un esempio lampante di modernità e duttilità lo dà Federico Dimarco, tra i migliori interpreti in Italia e non solo. "Ha avuto una crescita importante, meritando di tornare all'Inter dopo un percorso fuori fatto di gavetta, che aiuta: sono contento per lui e per quello che sta raccogliendo e per me sarà un duello davvero importante e probante. Spero di vincerlo io, poi a fine partita gli augurerò il meglio". In effetti, molte delle fortune di Inter e Napoli potrebbero giocarsi in quell'area del campo, ma l'attenzione mediatica, si sa, la catalizzano gli attaccanti: se poi sono degli ex di turno come Romelu Lukaku, la suddetta attenzione cresce ulteriormente. "Sinceramente non mi importa chi segna ma che la squadra vinca. Se dovesse capitare a lui o ad altri la cosa mi è indifferente". Lo stesso non si può dire di due tasti dolenti. Si parte ancora dalla sconfitta interna dopo diversi mesi patita per mano dell'Atalanta. "Lo 0-3 è stato brutto perché non piace a nessuno perdere davanti ai propri tifosi. Questi ultimi però hanno visto l'impegno che ci abbiamo messo e, infatti, la loro risposta è stata positiva. Ora pensiamo alla prossima partita". Partita che, a parte Dimarco, sarà complicata per gli azzurri proprio nella zona di pertinenza di Di Lorenzo, che analizza ancora meglio la situazione. "L'Inter sfrutta al meglio la sua corsia mancina anche grazie ad Alessandro Bastoni, che cambia posizione e spinge tanto. Dovremo stare attenti a questo lavoro che fa tutta la squadra, alla quale noi dovremo opporre una fase difensiva altrettanto di squadra. Dovremo essere bravi quando la palla l'avranno loro e poi a gestirla al meglio quando toccherà a noi". A remare dalla parte del Napoli c'è la settimana piena di lavoro, che però porta con sé anche aspetti non proprio positivi. "Mi manca giocare ogni tre giorni, perché quando lo fai vuol dire che disputi le competizioni europee. Vero, tolgono energie, ma noi nell'anno dello scudetto abbiamo acquisito autostima proprio dalla Champions League, perché vincere in questi ambiti ti dà tanto". L'impressione, a meno di crolli, è che l'anno sabbatico senza Coppe sia destinato a rimanere un caso isolato, così come lo è stata la maretta estiva tra il Napoli, il proprio capitano e il suo agente Mario Giuffredi. "Dopo tanti anni il procuratore diventa quasi una figura di famiglia e io ho la fortuna di avere lo stesso da tempo. Il rapporto con Mario va oltre il lato lavorativo, perché è una persona con cui mi confido e che mi dà consigli. Mi sento fortunato ad avere accanto a me un personaggio del genere".

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