Napoli-Juventus, De Laurentiis accende la sfida con vista sul Mondiale per club
In attesa del match del Maradona di domenica sera, il patron invoca la presenza nel torneo dell'estate 2025 degli azzurri, che potrebbero ancora qualificarsi sul campo
Napoli, 1 marzo 2024 - Napoli-Juventus, si sa, non è soltanto una partita di calcio, bensì un universo a parte che ha assunto ancora più significati da quando alla guida del club partenopeo c'è Aurelio De Laurentiis. Le qualità del patron sono tante ma tra esse probabilmente non spicca la diplomazia, dote che si affievolisce ulteriormente quando la stagione entra nel vivo, proponendo gli appuntamenti clou. Non solo: ogni anno il camaleontico ADL, in base ai risultati sportivi della sua squadra e al mood di una piazza notoriamente non semplice, prova a calibrare anche dialetticamente gli obiettivi, che a seconda della classifica mutano e si alternano. La scorsa stagione era la volta del tanto agognato scudetto e ancora prima nel capoluogo campano veniva ostentato con orgoglio il record di presenze consecutive in Europa (tra l'altro tuttora in piedi), con la costante della caccia in particolare a un pass per l'Europa più nobile: altro trend attualmente in voga, seppur reso ancora più complicato da una rincorsa quest'anno più che mai ricca di ostacoli. In realtà, oggi c'è anche una new entry: quel Mondiale per club del 2025 che sta diventando il nuovo pomo della discordia.
Il regolamento e come funziona
L'Italia può qualificare due squadre al nuovo obiettivo di De Laurentiis, che ha approfittato della cornice del Business of Football Summit per accendere ulteriormente la miccia e la sfida a distanza con la Juventus. E non a caso. Il primo slot è matematicamente nelle mani dell'Inter, che grazie ai suoi attuali 76 punti in questa speciale classifica può già pensare sia alla vetrina garantita dal torneo in programma dal 15 giugno al 13 luglio 2025 negli Stati Uniti sia ai 50 milioni garantiti dalla partecipazione a un format che sarà tutto nuovo. Insomma, tra FIFA e UEFA, considerando anche la nuova Champions League in cantiere, c'è aria di rivoluzioni con l'obiettivo neanche tanto nascosto di provare a calmare le acque degli scontenti che tuttora sognano la El Dorado chiamata Superlega. Tra essi, per la verità un po' a singhiozzo, c'è proprio De Laurentiis, che oggi con il suo Napoli occupa la terza posizione del ranking grazie a 42 punti in carniere: 5 in meno della Juventus, che però da qui a fine stagione, in quanto fuori dalle competizioni europee, non potrà rimpinguare il bottino. Dunque, tutto è ancora pienamente nelle mani degli azzurri, che per tentare il sorpasso dovranno raccogliere risultati nell'attuale Champions League: ogni vittoria in questa fase garantisce 2 punti e il pareggio 1 punto, così come ogni passaggio del turno. Facendo due conti, il Napoli dovrebbe arrivare almeno in semifinale oppure anche 'soltanto' ai quarti ma battendo a domicilio il Barcellona nell'imminente gara di ritorno, oltre a vincere pure la partita successiva. A remare dalla parte degli azzurri, oltre alla matematica e alla presenza tuttora in corso nell'attuale Champions League, c'è un altro cavillo del regolamento: qualora alla fine il raccolto dovesse ammontare a 47 punti, quelli della Juventus, a qualificarsi per il Mondiale sarebbe il Napoli, premiato per i migliori risultati di questa stagione.
La strategia di crescita di ADL
Insomma, i partenopei sono pienamente padroni del proprio destino, ma questo evidentemente non basta a De Laurentiis, che comincia fin da ora a pungolare la Juventus, dichiarando a chiare lettere e in una cornice internazionale che quel posto ancora in ballo per l'Italia spetta al Napoli. Dalla prospettiva del patron, nonostante un regolamento già in essere e piuttosto chiaro, a pesare è l'estromissione dei bianconeri dalle competizioni europee per questa stagione: un'onta che, dal punto di vista di ADL, basterebbe di per sé a decidere la contesa. Insomma, il De Laurentiis rivoluzionario del mondo del calcio che fa e disfa, che vuole cambiare le regole e sempre con il leggero sospetto di farlo appannaggio del suo Napoli, periodicamente torna in scena. Stavolta però probabilmente basterebbe dare fiducia alla sua squadra, ancora in gioco in Champions League e tra l'altro reduce dal rincuorante pareggio interno contro il Barcellona: risultato tra l'altro raccolto alla prima in panchina di Francesco Calzona, che si era insediato appena un paio di giorni prima. In vista del secondo round gli azzurri, forti anche del risultato tennistico maturato al Mapei Stadium, potrebbero essere in possesso di ulteriori certezze per provare a prenderselo da soli questo Mondiale per club, che piace a De Laurentiis per la formula, per la location e soprattutto per la pioggia di milioni in palio già dalla qualificazione. Non solo: la doccia gelata della Supercoppa ha lasciato il segno nel patron, che forse pregustava la vittoria di un trofeo anche in una stagione in sordina e che magari immaginava un Napoli più trendy all'estero dopo la conquista dello scudetto prima di scoprire che in Arabia Saudita (e non solo) quando si pensa al calcio italiano in pole position ci sono ancora altre squadre. Insomma, lo scudetto è indubbiamente servito a far crescere il brand ma forse non quanto auspicato da ADL, che magari potrebbe anche decidere di ripensare la strategia del suo club, aprendosi magari a qualche tournée estiva all'estero: quelle sempre ripudiate perché vanno comunque a inficiare la preparazione atletica della squadra. Di certo, dopo un'annata (finora) in sordina, per riaccendere la fiammella in casa Napoli e per far brillare il marchio all'estero qualche contromisura potrebbe servire. La prima è appunto nelle mani degli azzurri, che battendo il Barcellona a domicilio si regalerebbero una doppia impresa: i quarti di Champions League e una bella ipoteca sulla qualificazione al Mondiale per club. Il tutto senza neanche la necessità di scomodare eventuali cambi di regolamento in corsa. Prima ancora della sfida a distanza per l'estate 2025, in programma c'è quella da vicino con la Juventus, che domenica sera al Maradona proverà a replicare sul campo (dopo non averlo fatto nelle sedi opportune) alle frecciate di De Laurentiis, il rivoluzionario del calcio ma sempre con l'ombra di farlo per un proprio tornaconto.
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