Napoli, scoppia il caso Lozano: il messicano è ormai ai margini del progetto di Garcia
Per l’ala nessuna vera offerta dal mercato, solo i sondaggi del Los Angeles FC
Napoli, 31 luglio 2023 – Che tra il Napoli e Hirving Lozano soffiassero venti di tempesta era chiaro ormai da settimane, se non da mesi: venti che nelle ultime ore stanno assumendo i connotati di un tornado, lasciando presagire l'imminente fine di un sodalizio che di momenti di serenità e soddisfazione reciproca ne ha vissuti veramente pochi.
Un matrimonio infelice
Forse praticamente solo nelle primissime battute, quelle datate 2019, con il club partenopeo che pensava di aver messo le mani su uno dei migliori esterni in circolazione: lo si capiva dall'entusiasmo per l'acquisto, ma soprattutto dalla somma versata nelle casse del PSV Eindhoven (38 milioni più bonus, per un totale di circa 48 milioni se si considerano anche le commissioni) e dallo stipendio assicurato al messicano (4,5 milioni). Proprio questo ingaggio così pesante, specialmente se rapportato ai minuti in campo del Chucky e alla qualità del gioco offerta negli stessi, è diventato presto la pietra tombale di un rapporto che si avvicina a grandi passi ai titoli di coda. Un po' lo stabilisce la scadenza del contratto, fissata il 30 giugno 2024, un po' (tanto) lo vuole Aurelio De Laurentiis, che già nelle scorse settimane era stato molto chiaro nell'esprimere le sue intenzioni sul da farsi sui giocatori in bilico: rinnovo, cessione o mesto ma inevitabile spostamento nel calderone dei fuori rosa. Quest'ultimo scenario potrebbe essere scongiurato solo da quello precedente, dato che di prolungamento non se ne parla e, sostanzialmente, non se n'è mai parlato. Il problema per tutte le parti in causa, a maggior ragione ovviamente per il Napoli, è che fino a pochi giorni fa anche l'ipotesi dell'addio dietro acquisto da parte di un'altra società pareva remota. Colpa di un rendimento in campo non all'altezza delle aspettative né degli azzurri né di eventuali club interessati e colpa di un infortunio al ginocchio che ha ridotto la presenza di Lozano sul rettangolo verde di gioco fino a far calare in anticipo il sipario su una stagione trionfale a livello collettivo. La fortuna del messicano, del Napoli e di qualsiasi altro attore della vicenda che spingesse per la cessione è che, mai come in questa sessione di mercato, le mete esotiche (e ricche) abbondano. Lo stesso Lozano, nelle scorse settimane, era finito nei radar di queste suddette mete, con la pista che conduceva all'Arabia Saudita che stava cominciando a infiammarsi. In realtà le parti non sono mai andate oltre qualche sondaggio prima che le comunicazioni si interrompessero forse definitivamente, complicando così ulteriormente un fronte già piuttosto incandescente. In questi casi però, si sa, basta una mossa per sbloccare quella che è diventata una partita a scacchi nel segno dei nervi tesi: mossa operata da Rudi Garcia in occasione dei primi appuntamenti del ritiro di Castel di Sangro.
Le ipotesi e gli scenari
Non saranno sfuggiti agli occhi dei presenti né l'esclusione del messicano dalla consueta partitella a chiusura della sessione giornaliera, che ricalcava il trattamento della stessa lunghezza d'onda del test contro l'Hatayspor, né il muso lungo del diretto interessato dopo la decisione del nuovo allenatore, già perfettamente allineato (almeno per ora) con le direttive societarie. Proprio la reazione composta ma piuttosto esplicita dell'esterno sembra smentire la voce che lo vede a un passo dal Los Angeles FC. In realtà la situazione è molto più complessa, con il club statunitense che preferirebbe confezionare l'affare a gennaio, quando tra l'altro, in assenza di un rinnovo praticamente ad oggi impossibile, Lozano sarà raggiungibile senza sborsare neanche un dollaro. Impossibile biasimare il Los Angeles FC, che deve anche obbedire alle regole sul mercato fissate dalla MLS. Insomma, la situazione è molto più complicata di come qualche voce ottimistica, proveniente dal Messico più che da Napoli, stia provando a dipingerla. In realtà, ad oggi, prosegue quella stasi che innervosisce tutti: Lozano, che rischia di restare fermo per mesi da separato in casa, uscendo di fatto dal giro del calcio che conta e ovviamente De Laurentiis, che tra un anno potrebbe perdere a zero uno dei suoi investimenti più corposi, con la beffa di dover ancora corrispondere uno stipendio pesantissimo in questo lasso di tempo, di fatto l'ultimo scampolo di un matrimonio con più ombre che luci. In realtà il messicano ha ancora degli estimatori in Europa e in particolare in Premier League, dove un tempo erano diverse le squadre pronte a fare carte false per accaparrarsi un profilo forse più idoneo al calcio inglese che a quello italiano. Certo, la fragilità fisica non aiuta in tal senso il classe '95, che piace ancora a Leeds United e Stoke City: non proprio quelle formazioni di primissima fascia auspicate fino a qualche tempo fa, ma forse meglio di quelle mete esotiche che, tra l'altro, rischiano di palesarsi all'orizzonte solo tra qualche mese. Di certo finora di offerte ufficiali sulla scrivania degli uffici di Castel Volturno non ne sono arrivate, relegando tutte queste indiscrezioni all'ambito del mero chiacchiericcio estivo. Anche quando qualche proposta si paleserà, il Napoli non ha intenzione di accettare tutto a scatola chiusa pur di non perdere Lozano a zero: per meno di 20 milioni il messicano resterà in azzurro. Almeno per il momento. Tra qualche settimana il club partenopeo potrebbe abbassare le proprie pretese pur di chiudere al meglio possibile una vicenda che, a modo suo, rischia di coinvolgere l'intero spogliatoio: parlando di quello azzurro, impossibile dimenticare le varie tempeste che negli ultimi anni hanno scosso tutto l'ambiente. Vietato quindi toccare gli ingranaggi di una macchina praticamente perfetta: anche a costo di sacrificare uno dei pochi 'pezzi difettosi'. Il problema in questo caso, come in generale nel mercato, è che gran parte delle sorti dell'intera vicenda dipende da fattori esterni: parlando nello specifico di Lozano, tutto ruota intorno alle offerte che potrebbero essere recapitate (o meno) a De Laurentiis, intenzionato a non perdere a zero uno dei suoi investimenti più costosi, seppur mai del tutto convincente e redditizio.
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