Napoli, De Laurentiis e l'ossessione per la Champions League

Il patron non nasconde la voglia di completare la scalata nella competizione continentale più prestigiosa: specialmente dopo l'amarissimo confronto con il Milan della scorsa stagione

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
31 luglio 2023
Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Napoli, 31 luglio 2023 - Di norma, specialmente in questa fase dell'anno, sono i tifosi a essere esigenti, quasi fino allo sfinimento, nei confronti delle società: in casa Napoli, mai come ora, la piazza appare sazia e appagata, ma comunque ancora ambiziosa. C'è poi chi come Aurelio De Laurentiis non trova mai pace, non perdendo neanche un'occasione per ribadire il suo pensiero sul presente, sul futuro ma anche sul recente passato della sua creatura: con quella ferita chiamata Champions League che continua a sanguinare.

Il poker della discordia

Insomma, neanche un campionato vinto praticamente dominando dalla prima all'ultima giornata ha rasserenato il patron, che individua sempre un appiglio al quale agganciare la polemica del momento. In questo caso in realtà di contemporaneo c'è ben poco: dal ritiro di Castel di Sangro, il secondo dell'estate degli azzurri dopo quello di Dimaro, ADL torna sul doppio confronto perso in Champions League contro il Milan. Ovviamente relegando il tutto all'ambito della fortuna: ambito nel quale è ovviamente vietato annettere il trionfo in Serie A del suo Napoli. Tutto nella norma, se non fosse che, paradossalmente, a infastidire maggiormente De Laurentiis, tra l'altro a scoppio ritardato, è il poker incassato a domicilio dagli azzurri in campionato: risultato, manco a dirlo, ininfluente ai fini di uno scudetto che a distanza di qualche settimana avrebbe comunque preso la via del capoluogo campano. Tra il serio e il faceto ADL ritorna con la mente a una delle poche serate amare della scorsa stagione del Napoli, tornato per una notte sul pianeta terra dopo mesi di dominio totale. Il senno di poi avrebbe relegato presto quel tonfo all'ambito dei risultati indolori: per tutti, ma non per il patron, che proprio quel giorno vide il rapporto fino a quel momento (quasi) idilliaco con Luciano Spalletti incrinarsi.

Il piano Champions

Il resto lo avrebbe fatto l'esito del doppio confronto di Champions League, verosimilmente il primo vero obiettivo del Napoli per la prossima stagione. Almeno nella testa di De Laurentiis che però, memore di qualche scivolone passato, a parole non si sbilancia. Bastano i fatti a esplicitare i piani del patron. Si comincia da un mercato in cui, finora, c'è stato il solo sacrificio di Kim Min-Jae: tra l'altro neanche voluto, ma solo cagionato da una clausola rescissoria apposta in maniera quasi ottimistica la scorsa estate, quando il sudcoreano sembrava quasi una scommessa. Insomma, a volte il proverbiale ottimismo di De Laurentiis viene addirittura superato dalla realtà. Si passa poi ai lavori serrati per blindare gli altri pezzi pregiati della rosa: su tutti, ovviamente, Victor Osimhen, il capocannoniere dello scorso campionato trionfale. Si arriva poi all'ingaggio di Rudi Garcia, un allenatore dotato di quel tocco di internazionalità che forse mancava agli azzurri per crescere ulteriormente a livello continentale. Chissà che l'ingaggio del tecnico francese non sia stato implicitamente patrocinato da quel poker inflitto al Maradona dal Milan che ancora oggi infastidisce un ADL più carico e ambizioso che mai.

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