Napoli-Milan, Conte: "Saremmo dei folli a non credere allo scudetto"

Il tecnico salentino rilancia le ambizioni tricolore dei suoi dopo la frenata di Venezia: "Al Penzo e in altre partite avremmo meritato di più, ma da ora in poi non possiamo più sbagliare"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
29 marzo 2025
Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 29 marzo 2025 - Dimenticare la frenata di Venezia e il contemporaneo successo dell'Inter contro l'Atalanta per ridare smalto al sogno scudetto del Napoli, oggi distante comunque 3 punti, tanti e pochi a seconda dei punti di vista: Antonio Conte non si arrende e, insieme alla sua squadra, è pronto a far ripartire la giostra azzurra nella gara interna di domenica 30 marzo, con il Milan che si presenterà al Maradona alle 20.45 a sua volta per continuare la propria rincorsa a un posto in Europa.

Le ultime dall'infermeria

La consueta conferenza stampa della vigilia del tecnico salentino si apre parlando di ciò che è stato appena lasciato alle spalle: una sosta ricca di insidie, ma anche di buone notizie dal fronte infermeria in particolare per quanto riguarda David Neres. "Era fuori da un mese e mezzo. Abbiamo lavorato con lui, abbiamo fatto anche un'amichevole e in quest'ultima settimana l'ho visto fare miglioramenti importanti. E' un momento particolare, bisogna fare delle scelte e optare per i migliori in questa fase come forma e garanzia dal primo minuto. Neres è completamente recuperato, ha fatto grandi miglioramenti e sicuramente giocherà, non so se inizierà ma una parte la giocherà sicuramente e sapete quanto è importante per noi: recuperarlo era fondamentale". L'altra faccia della medaglia della sosta si chiama André-Frank Zambo Anguissa, acciaccato così come Leonardo Spinazzola. "Le Nazionali ci hanno portato qualcosa di negativo perché Anguissa ha avuto un affaticamento all'adduttore e infatti non ha giocato. E' rientrato, ha fatto due allenamenti con noi e monitoriamo la situazione. Siamo in una fase finale del campionato dove non possiamo sbagliare. Inoltre c'è Spinazzola che giovedì nell'amichevole contro la Puteolana ha ricevuto un colpo al quadricipite ed è fuori, non s'è più allenato con noi". Poi c'è chi come Noah Okafor ha approfittato della pausa per aumentare i giri del motore, provando a mettere in difficoltà il proprio tecnico sulla questione modulo, che non a caso potrebbe tornare il 4-3-3: questo almeno fino al recente problemino. "Ha avuto un fastidio agli adduttori, è stato fuori due giorni, s'è allenato ieri e oggi nella rifinitura. Okafor è un giocatore da mettere a posto per fargli sopportare determinati carichi,dove sta faicando un po'. Andiamo avanti provando a fare il meglio possibile con chi è a disposizione. Ho la fortuna di avere un gruppo di calciatori che dopo otto mesi ha ottime conoscenze tattiche e sfrutteremo chi è più in forma. Non possiamo stare lì ad aspettare: chi è più indietro deve mettersi al passo degli altri". L'ultimo elemento toccato dalla rassegna dei singoli è Mathias Olivera. "Questa è un'altra notizia positiva che ci arriva dalle Nazionali: ha giocato tutta la prima gara e poi in Bolivia ha fatto 60' e lì è veramente difficile giocare per questioni di altitudine. E' tornato in buone condizioni, giovedì ha recuperato e ieri e oggi ha fatto allenamento, quindi è a disposizione".

Rebus modulo per il Milan

Dunque, il Napoli perde qualche pezzo ma ne ritrova altri con il fine di tornare a credere a quello scudetto nelle ultime settimane diventato più complicato. "Saremmo dei folli oggi, a 9 giornate dalla fine a 3 punti dalla vetta, a non farci un pensiero. Con tutti i pregi e difetti, noi comunque siamo lì, una posizione che nessuno immaginava. E' giusto crederci, metterci tutto ciò che abbiamo a disposizione, uscendo dal campo sempre con la maglia sudata, quello che i tifosi stanno apprezzando, poi sappiamo che vince una sola squadra e che sarà duro pure il piazzamento Champions. E' ancora tutto in ballo, bisogna conquistare un posto in Europa, meglio l'Europa che conta. Poi davanti c'è il primo posto, le pressioni sono di chi lotta per vincere o per non retrocedere, convivere con lo stress deve darci orgoglio e soddisfazione. Daremo tutto ciò che abbiamo e domani mi auguro di trovare la solita atmosfera al Maradona, dove ci hanno abituato bene e credo anche noi abbiamo abituato bene i tifosi uscendo con la maglia sudata. Che si crei la giusta atmosfera: per noi sarà molto importante". Conte chiama a raccolta i supperter azzurri, che a loro volta aspettano di sapere con che modulo domani sera scenderanno in campo i propri beniamini. "Sarebbe un problema non avere le idee chiare a un giorno dalla gara. Da parte nostra c'è la felicità di aver recuperato uno come Neres ma un po' di disappunto che Anguissa sia tornato con qualche problemino e per aver perso Spinazzola, ma abbiamo affrontato ogni situazione col petto in fuori e cercheremo di prendere le migliori decisioni, sapendo che affrontiamo una squadra molto forte, costruita per vincere lo scudetto: poi ci sono annate particolari ed a gennaio hanno inserito giocatori forti, che conosco. Affrontiamo il Milan che è una signora squadra, ha un ottimo allenatore: domani ancora di più di altre volte avremo bisogno del supporto del Maradona. Ci sarà da soffrire, lo dico in anticipo, ma nella sofferenza dovremo andare oltre l'ostacolo. Affrontiamo una squadra che aveva l'ambizione dello scudetto e s'è rinforzata a gennaio per andare in Champions League: grande rispetto ma niente paura". Dunque, Conte non scioglie le riserve sulle scelte di domani, così come non lo fa su un futuro a lungo termine che potrebbe vederlo finire nel mirino di diversi club, tra i quali proprio il Milan. "C'è da giocare queste partite, può essere tutto e può essere niente, concentrati sul presente e feroci. C'è ancora da conquistare qualcosa, che può essere l'obiettivo massimo o altro. Ci sono 9 partite ancora, non si parla di niente e ci si concentra sul presente e dobbiamo finire con ferocia, tutti". Ingredienti non esattamente visti a Venezia. "Penso che avremmo meritato di più nell'ultimo periodo. Spesso si collega il risultato per dare un valore ad una prestazione, ma io ho rivisto la gara del Penzo e, come altre, secondo me avremmo meritato sicuramente di più. Poi cerchiamo sempre di migliorare ed essere costanti, ma è difficile".

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