Napoli, emergenza a sinistra: al vaglio il mercato degli svincolati

Il grave infortunio occorso a Mario Rui obbliga a determinate riflessioni: si valutano i profili di Plattenhardt, Schulz e Rose o la soluzione interna

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
16 novembre 2023
Danny Rose (Ansa)

Danny Rose (Ansa)

Napoli, 16 novembre 2023 - Tarare qualsiasi scelta su un modulo (il 4-3-3) e ritrovarsi a neanche metà stagione a dover sconfessare e cambiare tutto: è la brevissima sintesi di quanto successo negli ultimi mesi a un Napoli reduce dal terremoto legato all'esonero di Rudi Garcia e al conseguente subentro di Walter Mazzarri. Se il primo step della rivoluzione si è consumato, forse con colpevole ritardo, ufficiosamente subito dopo la sconfitta interna contro l'Empoli, il secondo è ancora allo stato embrionale. Si comincia dal dubbio più importante da sciogliere: con quale modulo giocheranno da ora in poi gli azzurri? La domanda potrebbe riguardare il mercato di gennaio, ma non solo: al di là dell'eventuale utilizzo della difesa a 3 tanto cara al nuovo tecnico, il lungo e grave infortunio occorso a Mario Rui, che ne avrà per oltre un mese, potrebbe obbligare il club partenopeo ad andare a caccia di un innesto immediato tramite il calderone degli svincolati.  

Verso la conferma del 4-3-3

  In realtà, il rebus del modulo sta diventando un problema secondario, dato che dopo i primissimi approcci, Mazzarri sembra essersi avviato verso il 4-3-3: scelta propria dettata dalla composizione anche numerica della rosa ma, soprattutto, scelta velatamente imposta da Aurelio De Laurentiis, l'uomo che ha di fatto rimesso in piazza un allenatore che era finito nel dimenticatoio e che invece si ritrova a guidare, seppur sulla carta per pochi mesi, la squadra campione d'Italia. Questione di gratitudine o forse qualcosa di più: quando di mezzo c'è il tanto amato 4-3-3, si sa, ADL non ci vede più. Un amore folle, quello del patron, nei confronti di un modulo che, a maggior ragione dopo lo scudetto, è diventato il faro unico di Castel Volturno, superando perfino il dogma dei singoli giocatori. A tal riguardo, andrebbe fatta una riflessione sulla bontà di un approccio del genere da parte di De Laurentiis, che per seguire la cometa del 4-3-3 ha già sbagliato diverse mosse nel giro di pochi mesi: più di quante probabilmente siano state fallite nel resto della sua intera gestione. Il tutto, appunto, dopo l'apoteosi totale per il tricolore finalmente cucito sulle maglie della propria squadra. Insomma, non sempre le scelte di cuore si rivelano quelle più corrette quando di mezzo ci sono i freddi affari. Eppure, anche stavolta il modulo dei sogni ha la meglio su tutto e forse, in questo caso, la soluzione conservativa sembra la più corretta: stravolgere tutto l'assetto difensivo con una rosa che non si presenta idonea in condizioni normali, a maggior ragione ora che nelle retrovie c'è qualche infortunio di troppo, sarebbe un azzardo che il Napoli di quest'anno, già piuttosto attardato su ogni fronte, non si può permettere. Con buona pace di Mazzarri, uno dei principali fautori di quel 3-5-2 che dalle parti di Fuorigrotta, all'epoca, garantiva spettacolo più grazie ai singoli che alle idee del proprio tecnico, che nelle prossime settimane potrebbe ritrovarsi qualche prezioso innesto come regalo di bentornato.

Gli svincolati

  La voragine lasciata da Mario Rui, va detto, forse pesa più a livello numerico che tecnico, dato che ormai il portoghese appariva e appare sempre più ai margini. Certo, in questi casi, si sa, un cambio in panchina può rivoluzionare tutto alla luce delle gerarchie annullate: non è il caso della fascia mancina degli azzurri, che dovrà contare sul solo Mathias Olivera. O forse no, perché dal mercato degli svincolati potrebbe muoversi qualcosa. La premessa è d'obbligo: quando si parla di giocatori da tempo fuori dai giochi, aspettarsi una resa immediata è impossibile. Probabilmente, in questi casi, prima di utilizzare lo svincolato in questione occorre tempo per rimetterlo in forma, salvo poi trovarselo a disposizione quando ormai l'emergenza è rientrata: un paradosso che di fatto notoriamente frena la 'pesca' dal calderone dei giocatori liberi. Lo stesso Napoli, storicamente, non è solito attingere a questa fonte probabilmente anche per i motivi appena esposti. Eppure, stavolta qualcosa potrebbe muoversi. Il primo nome sul taccuino di Mauro Meluso (o forse dello stesso ADL) è quello di Marvin Plattenhardt, fresco di svincolo dopo una lunghissima militanza all'Hertha Berlino: in questo caso gli azzurri si ritroverebbero in rosa anche un ottimo specialista dei calci piazzati, un fondamentale che, si sa, ha sempre la sua utilità a maggior ragione quando il momento non è felicissimo. Basti pensare che il classe '92 nel quinquennio a partire dalla stagione 2012-2013 alla stagione 2016-2017 ha avuto la migliore percentuale tra punizioni calciate e segnate (21,43%). Si resta in Germania (al netto del padre di origine ischitana) con Nico Schulz, a lungo tra le fila del Borussia Dortmund, dove negli anni si è distinto anche per le sue spiccate abilità in fase offensiva, al punto da poter all'occorrenza anche avanzare il proprio raggio di azione. La rassegna viene chiusa da Danny Rose, rimasto a piedi dopo la fine dell'esperienza al Watford: anche in questo caso si tratta di un giocatore offensivo e veloce, forse uno dei più simili per caratteristiche a Mario Rui. Poi in casa Napoli si sta studiando anche la cosiddetta soluzione interna, quella che riporterebbe in auge Alessandro Zanoli, il cui impiego farebbe spostare a sinistra Giovanni Di Lorenzo: forse un sacrificio eccessivo, quello del capitano, pur di trovare la soluzione a un problema numerico che potrebbe apparire meno grave del previsto se si riflette sulla presenza di due difensori mancini (Juan Jesus e Natan) già presenti nella rosa. Insomma, forse la notte è meno buia del previsto per Mazzarri, che nelle sue prime ore dal ritorno a Castel Volturno sta già provando a risolvere i problemi più gravosi. Il resto sembra farlo un'infermeria dalla quale è quasi in uscita Victor Osimhen, che punta con sempre più determinazione l'Atalanta, con l'ottimismo che con il passare dei giorni diventa sempre più forte. Il resto dovrà farlo proprio Mazzarri, uno abituato a dare una bella scossa al momento del suo insediamento: proprio ciò che serve al Napoli.

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