Napoli, frenata su Sousa. In pole balza Galtier: in seconda linea c'è Garcia

Perde terreno la pista del tecnico della Salernitana: piace l'attuale allenatore del Paris Saint-Germain, vicino a legarsi a Nagelsmann

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
14 giugno 2023
Christophe Galtier (Ansa)

Christophe Galtier (Ansa)

Napoli, 14 giugno 2023 - Da Napoli a Napolì: l'ultimo in ordine cronologico dei ribaltamenti di fronte che stanno animando la già rovente e vacante panchina azzurra sembra premiare gli allenatori francesi, con Christophe Galtier in pole position e Rudi Garcia appena alle sue spalle. E Paulo Sousa?  

Sousa in stand-by

  La premessa è d'obbligo: con un vulcano di idee come Aurelio De Laurentiis i ribaltoni, i bluff e i conigli estratti dal cilindro sono dietro l'angolo. Parlando proprio di ribaltoni, impossibile non notare l'inatteso raffreddamento della pista della pista che conduceva a Sousa. Probabilmente avrà avuto un suo peso la clausola rescissoria che consentirebbe al tecnico portoghese di recedere entro il 20 giugno dal contratto che la Salernitana, tramite un'opzione unilaterale, ha prolungato fino al 30 giugno 2025. Il problema non pare essere legato alla somma da versare (1,8 milioni), bensì forse dall'autore di quest'azione. De Laurentiis ha dichiarato senza mezzi termini di non voler sborsare neanche un euro per procurare al Napoli un nuovo allenatore e formalmente l'onere di pagare la clausola rescissoria spetta a chi vuole recedere dal contratto in questione: tecnicamente però, si sa, dietro c'è spesso il finanziamento del club pronto invece ad accogliere il recedente. Forse ADL, dopo il faccia a faccia tra le parti andato apparentemente oltre ogni più rosea aspettativa, si attendeva da parte di Sousa un'accelerata per dimostrare il proprio interesse alla panchina della squadra campione d'Italia. O forse semplicemente tutti gli attori della vicenda stanno attraversando una fase di riflessione prima di muoversi: in un senso o nell'altro. Fatto sta che il casting di ADL va avanti inesorabilmente e quasi senza concedere ai candidati il tempo sufficiente per capire bene il da farsi: quasi come a voler pretendere, a torto o a ragione, che il futuro allenatore del Napoli sia così orgoglioso di questo ruolo da accettarlo quasi a scatola chiusa e senza ascoltare altre sirene. Forse un punto di vista che per certi aspetti può essere pienamente condiviso: in fondo, il prossimo tecnico azzurro si ritroverà a guidare la squadra fregiata del tricolore senza averne alcun merito. Come sempre, vale però anche la prospettiva opposta: il suddetto allenatore sarà chiamato al complicatissimo onere di difendere il titolo senza aver minimamente beneficiato del clima di festa che ha avvolto negli ultimi mesi il capoluogo campano. Insomma, in una situazione così particolare l'impressione è che tutti abbiano le loro ragioni per attendere e fare le proprie valutazioni del caso. Soprattutto De Laurentiis, che non a caso continua a sparigliare le carte.  

Galtier-Garcia in ascesa

  L'ultima virata del patron è quella che conduce oltralpe, con Galtier che, un po' a sorpresa, è balzato in cima alla lista dei candidati alla panchina del Napoli: il tutto nonostante un contratto ancora in essere fino al 30 giugno 2024 con il Paris Saint-Germain, che però ha messo le mani su Julian Nagelsmann, un altro tecnico che piaceva ad ADL prima di essere depennato dalla lista. Adesso i ruoli si sono invertiti: oggi è l'allenatore tedesco che potrebbe voler pescare in casa Napoli, con Victor Osimhen indicato come primo 'regalo' di benvenuto. Certo, un regalo costoso e difficile da realizzare, ma l'impressione è che a Parigi, dopo i numerosissimi flop in Champions League, stavolta ci sia davvero voglia di investire tanto e bene per costruire una corazzata più in campo che a livello mediatico e di nomi altisonanti per il merchandising. Si tratta però di discorsi prematuri prima delle ufficialità del caso: da quella dell'insediamento di Nagelsmann al PSG al divorzio da quest'ultimo club di Galtier. Proprio in questi giorni le parti stanno discutendo per trovare la quadra sulla buonuscita alla luce dei 7 milioni di stipendio annuale ancora in ballo: cifra che verosimilmente, in caso di approdo al Napoli, dovrà essere ritoccata al ribasso. Di questo se ne parlerebbe eventualmente più avanti, ma sempre ricordando la scadenza fissata da De Laurentiis: entro fine mese gli azzurri dovranno avere un nuovo allenatore. Da qui il prosieguo del casting senza tagliare alcun nome: neanche quelli forse al momento meno suggestivi. E' il caso di Garcia, che però offre il grande vantaggio di essere attualmente libero da qualsiasi vincolo, oltre a un'ottima conoscenza del calcio italiano. Poi eventualmente ci sarebbe da affrontare la questione moduli per entrambi gli allenatori francesi sul taccuino di ADL, giacché nessuno dei due di norma utilizza il 4-3-3 puro preteso dal patron: Galtier si affida spesso al 4-4-2, mentre Garcia predilige il 4-2-3-1. Dettagli o forse no. Fatto sta che ad oggi le uniche garanzie le ha fornite, verbalmente, proprio il solito De Laurentiis, che ha parlato di un Napoli che è in ottime mani e che si preannuncia competitivo anche per la prossima stagione. Il credito di cui gode il patron dopo la scalata che ha condotto allo scudetto è immenso al punto da far digerire questo momento di (apparente) stasi su tutti i fronti a una piazza notoriamente molto esigente come quella partenopea. Compresa quella fetta che fino a pochi mesi fa contestava apertamente qualsiasi presa di posizione dei vertici della società. Crediti infiniti nel calcio però non ne esistono e lo hanno dimostrato le vicende di altre squadre. Allo stesso tempo, guai ad affidarsi alla fretta per quella che sarà una delle decisioni più delicate dell'intera gestione ADL, la prima da prendere per difendere uno scudetto che finora era stato inseguito di fatto senza mai partire con i galloni della favorita numero uno. Senza dimenticarsi dell'ombra di Luciano Spalletti, che nelle sue ultime settimane in azzurro, a dispetto di un titolo vinto senza appello, stava già cominciando a ricevere qualche frecciatina dal patron sulle poche sbavature della stagione: un'ombra che, a detta sua, continuerà a tifare Napoli, senza però voler vedere la propria impresa sminuita o ridimensionata. Specialmente qualora al successore venisse accordato un margine di errore più ampio.

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