Napoli, paradosso Simeone: riscatto vicino, ma permanenza in bilico. La Lazio si informa
Il cartellino del Cholito a breve diventerà completamente del club azzurro che, a fronte di un'offerta da 20 milioni, potrebbero pensare di cederlo
Napoli, 13 giugno 2023 – Questa fase del mercato, quella che precede l'apertura ufficiale della sessione estiva, è di solito dedicata al riscatto dei cartellini dei calciatori. Riscatto che, tuttavia, non sempre significa conferma nella nuova squadra di destinazione: lo sa bene Giovanni Simeone, forse ad oggi uno dei giocatori più attenti alle vicende legate alla panchina del Napoli.
L'intrigo Simeone-Petagna
Se in casi analoghi di norma i titolarissimi possono dormire sonni tranquilli, specialmente quando si tratta di quei top player che mettono d'accordo tutti i tecnici, le cosiddette seconde linee devono invece drizzare le antenne per capirci qualcosa in più della loro importanza (o meno) nel nuovo progetto. A quel punto il diretto interessato comincia a tirare le somme anche in base al proprio precedente rendimento. Nel caso di Simeone si parla senza mezzi termini di una delle migliori riserve del campionato e non solo alla luce dei numeri messi a referto: per la precisione 9 reti e 1 assist raccolti in 765' spalmati in 33 presenze in stagione. Insomma, non c'è bisogno di essere un drago della matematica per rendersi conto del rapporto tra i minuti in campo e i gol segnati dell'argentino che, in quanto tale, dalle parti di Fuorigrotta rappresenta sempre una grandissima suggestione: oltre a profondere probabilmente qualcosa in più in termini di impiego. In realtà l'impatto del Cholito era stato eccellente anche nelle sue precedenti avventure, con particolare riferimento a quell'Hellas Verona che quest'anno, senza il grande contributo garantito dal figlio d'arte in zona gol, ha flirtato a lungo con la retrocessione. Proprio quell'Hellas Verona che ora aspetta un assegno da 12 milioni dal Napoli, che si aggiunge ai 3,5 milioni incassati al momento dell'ufficialità del trasferimento, avvenuto la scorsa estate. Le condizioni dettate dal club scaligero erano chiare: diritto di riscatto che sarebbe diventato obbligo al verificarsi di determinate condizioni. Condizioni a prescindere dalle quali il suddetto riscatto si concretizzerà anche grazie al 'contributo' di Andrea Petagna, uno che invece in azzurro non aveva reso in proporzione all'investimento profuso da Aurelio De Laurentiis (16,5 milioni di parte fissa più 3 milioni di bonus): segno che ogni tanto anche il patron partenopeo sbaglia qualche operazione. Tra i migliori pregi di ADL c'è però la capacità di girare a suo favore anche situazioni apparentemente negative, come appunto l'acquisto flop di Petagna, che la scorsa estate è stato invece dirottato al Monza sulla base di 2,5 milioni per il prestito e 14 milioni (bonus compresi) per un riscatto che sarebbe diventato obbligatorio al verificarsi di determinate condizioni: tra esse la permanenza in Serie A del club brianzolo, che involontariamente quindi metterà lo zampino nel riscatto di Simeone dal Verona.
Cholito al bivio: sullo sfondo la Lazio
Risolto il primo problema (ammesso che fosse tale), per il Napoli si apre quindi una seconda partita che vede proprio nel Cholito l'attore protagonista. La dedizione alla causa dell'argentino si è notata in campo ma anche fuori, con atteggiamenti anche plateali volti a testimoniarlo: il tutto sempre sotto la buona stella di un certo Diego Armando Maradona. Tuttavia, neanche il cuore e le suggestioni più romantiche possono essere sufficienti quando di mezzo ci sono soldi, interessi e ambizioni: un trittico che, a detta di molti, ha inquinato e quasi rovinato definitivamente il mondo del pallone. Nel caso di Simeone ci sono però diversi ragionamenti da fare. Il primo riguarda la carta d'identità: il Cholito è un classe '95 e si avvicina quindi a grandi passi verso i 28 anni, l'età che nel calcio viene considerata quella della piena maturazione e nella quale si cominciano a tracciare i primi bilanci con la consapevolezza di dover decidere definitivamente cosa fare da 'grandi'. Per Simeone il bivio è uno dei più classici: accontentarsi (si fa per dire) di essere un rincalzo di lusso in un club di altissima fascia o diventare protagonista e perno centrale del progetto in una società di livello leggermente inferiore. Volendo dare un nome ai due casi in esame, si potrebbero tirare chiaramene in ballo Napoli e Lazio, almeno attenendosi alla classifica del campionato appena chiuso e alle ambizioni dichiarate dalle rispettive compagini: le vere gerarchie, come al solito, le stabilirà solo il campo. Quel che è certo è che il club biancoceleste, mai come negli ultimi tempi, sta osservando con attenzione quanto succede in seno ai campioni d'Italia. Se l'interesse per Piotr Zielinski, vecchio pretoriano di Maurizio Sarri con alle spalle una situazione contrattuale piuttosto fragile alla luce della scadenza nel 2024, in effetti non sorprende, quello per Simeone impone qualche riflessione in più. In effetti, ad oggi, anche in biancoceleste il Cholito si ritroverebbe a non partire con i galloni del titolare, chiuso nelle gerarchie da un certo Ciro Immobile. Il capitano negli ultimi tempi però ha accusato diversi problemi fisici, motivo per cui a Formello sono in corso importanti manovre nel reparto offensivo: senza contare i diversi impegni in cui nella prossima stagione dovrà essere competitiva la banda Sarri e l'attenzione in ottica mercato sull'altro pupillo, nonché a sua volta ex azzurro, Arkadiusz Milik. E la posizione del Napoli su Simeone qual è? Detto che prima bisognerà formalizzare il riscatto, ma di certo all'ombra del Vesuvio tutti (o quasi) hanno un prezzo: per 20 milioni l'argentino potrebbe effettivamente migrare altrove, con gli azzurri che a quel punto sarebbero chiamati a trovare un nuovo attaccante da piazzare alle spalle di Victor Osimhen, l'inamovibile per eccellenza del reparto (sempre a meno di offerte monstre). Di sicuro prima avrà un suo peso la valutazione del nuovo allenatore, che dovrà esprimersi sul ruolo nel nuovo corso del Cholito, con quest'ultimo che sarà poi chiamato ad accettare o meno il verdetto. Il tutto dovrebbe consumarsi entro la fine del mese, uno dei periodi forse più roventi della storia recente del Napoli, con De Laurentiis concentrato per provare a non sbagliare neanche una mossa.
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