Napoli-Parma, Conte: "Serve equilibrio, ma il progetto c'è. Lukaku? Attaccante atipico"

Il tecnico azzurro predica calma dopo il tris al Bologna: "Vinceremo ancora ma faremo anche dei passi falsi e contro i ducali, che ripartono alla grande, sarà ancora più dura"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
29 agosto 2024
Antonio Conte (Ansa)

Antonio Conte (Ansa)

Napoli, 29 agosto 2024 - A volte nel calcio basta una vittoria per cambiare tutto: lo sa bene il Napoli, letteralmente rinfrancato dal rotondo tris inflitto al Bologna, che ha scacciato il medesimo risultato incassato appena la settimana prima a Verona. Da uno 0-3 a un 3-0: qual è il vero volto degli azzurri? A stagione appena iniziata e con le rose ancora incomplete o da amalgare, probabilmente nessuna squadra ha ancora la piena contezza di sé e delle proprie capacità. Per il Napoli intanto avrà già un certo peso il prossimo impegno, sempre al Maradona e contro un'altra emiliana, il Parma, da affrontare sabato 31 agosto alle 20.45: un impegno che Antonio Conte non vuole sottovalutare.

A caccia dell'equilibrio

Nell'ormai consueta conferenza stampa dell'antivigilia il tecnico salentino ha innanzitutto fatto un passo indietro. E stavolta con immenso piacere anche nel constatare la luna di miele con la piazza. "La partecipazione al progetto c'era già, poi ovviamente un risultato cambia la percezione di tutto. I ragazzi avevano dato tutto anche con il Verona, ma sappiamo bene com'erano andate le cose. A cambiare è anche l'approccio da parte di tutti, più felice, più rilassato. Ma il gruppo non era mai mancato, e lo dico con immensa soddisfazione". Conte, provando a riportare equilibrio ma stavolta nell'altro senso, ribadisce l'esistenza di un suo Napoli da ben prima del tris che ha fatto festeggiare il Maradona dopo 174 giorni di attesa. "La squadra, nel bene e nel male, c'è dal primo giorno fin da quando ho firmato. Io non ho dubbi, ma non deve averli neanche la piazza, che deve imparare a gestire i diversi momenti, senza farsi influenzare dai risultati. Esiste un progetto forte - continua il tecnico azzurro - che è partito da un mese e mezzo. Poi ci saranno delle situazioni particolari: vinceremo come fatto con il Bologna, ma faremo dei passi falsi. Dovremo essere tutti bravi a mantenere il giusto equilibrio tra un successo e una sconfitta, senza creare i soliti antagonismi. Solo così crescerà anche il senso di appartenenza dei giocatori, che non è poco". L'argomento 'restyling' viene approfondito. "Appena sono arrivato ho sottolineato il dato dei tanti gol subiti l'anno scorso, dicendo che così non si andava da nessuna parte. Ho anche parlato di una ricostruzione dalle fondamenta, totalmente distrutte anche dai tanti cambi in panchina, che avevano tolto certezze al gruppo. Stiamo lavorando su questo, perché i calciatori hanno bisogno di sicurezza, e sulla ferocia, che avevamo perso. Non eravamo più capaci di soffrire e quindi stiamo imparando a compattarci e aiutarci l'un l'altro per ricreare lo spirito di squadra". Tutti ingredienti che potrebbero servire contro il Parma, una matricola che sta volando grazie al fattore entusiasmo, come hanno già sperimentato Fiorentina e Milan. "E' una squadra in salute, con un organico forte e giovane, che già in amichevole aveva fatto vedere la propria energia. Se lasci campo ai loro giocatori ti fanno male nelle ripartenze e noi - continua Conte - dovremo essere bravi ad attaccare con raziocinio proprio per evitare rischi. Sarà difficile: forse più che con il Bologna".

I singoli

L'accenno al gruppo e ai singoli protagonisti da ritrovare e in parte già ritrovati non è casuale e il primo di essi, manco a dirlo, è Khvicha Kvaratskhelia, che ha subito risposto presente con una grande prestazione contro i rossoblù: traversa, assist e gol, giusto per provare ad aprire al meglio il nuovo ciclo. "E' un bravo ragazzo, talentuoso, che ha voglia di continuare a crescere. In effetti ha margini notevoli e io sto lavorando per renderlo più imprevedibile, perché se viene raddoppiato o triplicato nella solita zona del campo poi perde efficacia: per fortuna abbiamo un'ottima batteria di esterni per provare a studiare nuove soluzioni tattiche". Dal georgiano a capitan Giovanni Di Lorenzo, il primo marcatore della nuova era dopo un'estate turbolenta e ricca di venti di addio. "Ho insistito tanto per lui, come per altri. Non lo conoscevo personalmente, ma sapevo delle sue qualità umane e del suo attaccamento alla squadra e sono stato contento che sia rimasto. Ho fatto capire a tutti la sua importanza nel progetto, perché è un giocatore intelligente, ha i tempi giusti di attacco e sa capire quando venire dentro e quando provare a fare l'uno due. Volevo costruire un progetto forte - continua Conte - e non potevo prescindere da lui. Potrei però fare tanti nomi, dimenticandomi di qualcuno e facendogli dunque un torto: il gruppo c'è e dovremo essere bravi a inserire i tasselli mancanti". L'impressione è che, al di là del mercato che ha finalmente portato Romelu Lukaku, il Napoli abbia bisogno anche dei cosiddetti comprimari, in attacco e non: il primo dei due, Giovanni Simeone, si è sbloccato nella coda del match con il Bologna, mentre il secondo, Giacomo Raspadori, interessa parecchio all'Atalanta. "Il Cholito fa parte del gruppo storico, per il quale si spende tanto a caccia del gol, e non solo. Non posso però dimenticare neanche Jack, che a sua volta è per me un giocatore importantissimo che, tra l'altro, può giocare nella stessa posizione di Kvara ma con caratteristiche diverse: meno sull'esterno per cercare l'uno contro uno e più in profondità, come alternativa alla punta". Dunque, almeno a parole, i due attaccanti sono blindati anche ora che è ufficiale l'arrivo di Lukaku. "Spero di averlo a disposizione al più presto. Di lui posso dire che è un centravanti atipico, soprattutto per la sua mole, che non gli impedisce di essere fenomenale a campo aperto. L'ho sempre definito un giocatore da football americano: alto, ma molto veloce. E' potente - continua Conte - ed è il giocatore di cui abbiamo bisogno, perché tiene botta, fa salire la squadra e sa combinare con i compagni. Poi è un ragazzo perbene, così come lo sono Simeone e Raspadori". Anche una volta Victor Osimhen è un fantasma, che da qui a fine sessione di mercato il Napoli proverà a piazzare altrove.

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