Napoli, Marin si presenta: "Un onore essere qui. Il Real Madrid? Non ci penso"

Lo spagnolo, già pienamente calato nel progetto azzurro, scaccia le sirene della recompra dei Blancos. "In difesa so fare tutto, ma da Conte ho tanto da imparare"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
2 agosto 2024
Rafa Marin (Ansa)

Rafa Marin (Ansa)

Castel di Sangro, 2 agosto 2024 – A suo modo Rafa Marin alla sua nuova piazza si è già presentato sul rettangolo verde, sfoggiando prestazioni molto rincuoranti nelle amichevoli estive, non a caso finora tutte vinte dal Napoli e per giunta senza subire alcuna rete: non male quando di professione sei un difensore. Domani contro il Girona gli azzurri proveranno a mantenere il trend, sempre confidando sullo spagnolo, arrivato dal Real Madrid, quindi con un biglietto da visita che parla da sé, con una formula tutta particolare che lascia aperti molti spiragli per il futuro: a titolo definitivo fino al 30 giugno 2029 per 12 milioni, ma con la possibilità per i Blancos di esercitare la recompra nel 2026, pagando 25 milioni, e nel 2027, sborsando 35 milioni. Non solo: il club partenopeo, al termine della prossima stagione, si è riservato la possibilità di inserire un'ulteriore sovrattassa di 10 milioni, che giocoforza renderebbe ancora più alti i costi per il Real Madrid per riportare alla base un talento cristallino ma forse ancora grezzo. Ad Antonio Conte, un maestro della fase difensiva, il compito di tirare a lucido il classe 2002, che oggi si è presentato davanti a microfoni e taccuini a Castel di Sangro, mostrando un carattere non da poco a dispetto della giovane età.  

Le dichiarazioni di Marin

Grazie a Marin è tornata in auge la tratta Napoli-Madrid molto battuta nell'estate 2013 con gli acquisti di Raul Albiol, José Maria Callejon e Gonzalo Higuain, tutti giocatori che a loro modo avrebbero fornito un contributo pesantissimo nell'economia del progetto partenopeo. Proprio come i suoi illustri predessori, che a loro modo, forse pure inconsapevolmente, diedero il via al processo di crescita internazionale dei partenopei, lo spagnolo non ridimensiona il trasferimento maturato nelle scorse settimane, neanche ora che all'orizzonte non ci sarà la Champions League. Anzi. "Per me essere qui oggi è un sogno che si realizza perché sono in un grande club. Ho sempre voluto giocare in Serie A e i compagni mi hanno accolto bene: sono molto felice della decisione che ho preso". Si passa poi ai modelli e anche in questo caso Marin si mostra molto ambizioso. "Mi ispiro a Sergio Ramos per la grinta e il comportamento dentro e fuori dal campo. Ora sto giocando come braccetto di destra, ma sono polivalente e posso ricoprire qualsiasi ruolo in difesa, anche il braccetto di sinistra: il mister lo sa e sarà lui a scegliere dove impiegarmi per il bene della squadra". Insomma, duttilità e personalità a disposizione del Napoli, a quanto pare 'raccomandato', seppur forse solo per vie traverse, da un certo Albiol. "E' un grandissimo giocatore. Purtroppo non ho potuto parlare con lui, ma l'ho incontrato da avversario: lo considero un professionista esemplare". Eppure, oltre ai pregi, anche Marin dovrà pur avere qualche difetto. "Sono un difensore forte in area di rigore e nell'uno contro uno. Ho qualità nel possesso palla ma, come mi ha fatto notare anche il mister, devo crescere a livello offensivo". Per Marin, oltre che con Conte, è stato ottimo l'impatto anche con il ritiro di Castel di Sangro e in generale con la nuova realtà. "Ho sempre voluto visitare l'Italia, ma finora non avevo mai avuto la fortuna di poterlo fare. Il paesaggio è molto bello, con montagne e fiumi, e le strutture sono ottime". Eppure, l'impatto del nuovo arrivo con una realtà inedita non è stato tutto rose e fiori. "All'inizio ho pagato un po' lo sforzo fisico perché la preparazione qui è più dura rispetto alla Spagna. Poi mi sono adattato lavorando sodo, con il fine di arrivare all'obiettivo designato". Il presente e il futuro di Marin dicono Napoli, ma proprio nel futuro più a lungo termine c'è un asterisco bello grosso legato alla possibile recompra appannaggio del Real Madrid. "Non mi interessano queste situazioni, delle quali non ho parlato neanche con mister Carlo Ancelotti, che all'epoca era in vacanza. Sono contento di essere qua e di aver colto, con il sostegno e l'appoggio della mia famiglia, un'occasione che non potevo lasciarmi sfuggire". Il futuro ancora più vicino di Marin si chiama Girona, squadra che domani affronterà in amichevole insieme al Napoli ma già incontrata più volte da avversario nella Liga. "Sarà il test più complicato disputato finora in estate. Sfideremo una formazione molto forte nel possesso palla e questo sicuramente ci aiuterà in vista della Coppa Italia". Girona nel quale fino a pochi giorni fa figurava anche Artem Dovbyk, appena passato alla Roma e dunque prossimo avversario in Serie A. "E' un giocatore forte, rapido e veloce che sa lavorare bene con la palla. Sarà molto complicato affrontarlo".

Magari lo stesso presto lo diranno gli attaccanti di Marin, che racconta i suoi primi giorni nello spogliatoio azzurro. "Stiamo lavorando intensamente sulla retroguardia e i suoi meccanismi. Penso che le vittorie passino da una buona fase difensiva. Non so se sarò titolare nel Napoli, non dipende da me, ma sto dando tutto affinché accada. Il mister ci chiede tante cose, tra le quali una linea alta e non troppo distante dall'attacco, e sono felice che veda dei miglioramenti quotidiani: le amichevoli finora stanno premiando i nostri sforzi".

Marin parla poi del suo passato al Real Madrid ma anche di quello più recente all'Alaves, dove ha militato in prestito la scorsa stagione con ottimo profitto. "Al Real ti insegnano fin da piccolo il valore del culto del lavoro, che danno origine ai risultati in luogo della fortuna, come molti pensano. Mi porto dietro questi precetti, oltre a ciò che ho imparato l'anno scorso all'Alaves, dove però abbiamo lottato per la salvezza. A livello difensivo ci sono tante differenze tra i modi di difendere delle due squadre: anche per questo voglio apprendere quanto più possibile da mister Conte, perché tutto mi tornerà utile in futuro".

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