Napoli, rivoluzione in difesa: i profili a rischio cessione e le indicazioni di Conte

Gli innesti di Spinazzola, Marin e Buongiorno aprono le porte per diversi elementi a rischio: vacillano Mario Rui, Natan, Ostigard, Juan Jesus e lo stesso Rrahmani, non più incedibile

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
14 luglio 2024
Mario Rui (Ansa)

Mario Rui (Ansa)

Napoli, 14 luglio 2024 - Spesso i club preferiscono prima vendere e poi comprare per evitare pericolosi problemi di intasamento della rosa quando ormai è troppo tardi. In casa Napoli il trend è spesso l'opposto e lo è a maggior ragione quando l'urgenza è risalire la china, tecnicamente e mediaticamente, dopo un'annata disastrosa. Le fortune (o le sfortune) di una squadra, si sa, affondano le radici principalmente nella fase difensiva, quella che di primo acchito cattura meno l'attenzione ma che poi si rivela decisiva nel computo finale di una stagione. Parlando del solo campionato, quando si è reduci da un'annata appesantita da 48 gol subiti, l'urgenza diventa puntellare la retroguardia ed è proprio ciò che ha fatto il Napoli fin dalle prime battute di questa sessione estiva di mercato con gli innesti, già ufficiali, di Rafa Marin e Leonardo Spinazzola e, ultimo soltanto in ordine cronologico, di Alessandro Buongiorno: senza dimenticarsi di Mario Hermoso, per ora in standby ma di fatto, dopo l'apparente raffreddamento con l'Inter, ancora in piena orbita azzurra. Agli acquisti veri e propri in un certo senso andrebbe poi aggiunta, seppur tra mille virgolette, la conferma di Giovanni Di Lorenzo, per sua stessa ammissione nelle scorse settimane realmente intenzionato a cambiare aria. Invece non sarà così, per la gioia di Antonio Conte, che ora diventa però il protagonista del compito forse più ingrato incluso nel pacchetto dell'allenatore-manager: quello di decidere, ovviamente di concerto con la società, i tagli e le uscite di un reparto delicato per gli equilibri di campo ma forse ancora di più per quelli legato allo spogliatoio.

I difensori in bilico  

L'assetto a tre della difesa, a dispetto dei soli due impegni stagionali del Napoli, richiederà una batteria numerosa e folta, dalla quale però qualcuno è in uscita: a maggior ragione considerando i profili come appunto Di Lorenzo, capaci di diventare dei veri e propri jolly utili sia da braccetti sia come quinti a tutta fascia. Proprio il teorico scarso adattamento ai nuovi oneri, unito alla fine fisiologica di un ciclo, sta spingendo via dal capoluogo campano Mario Rui, per cedere il quale il club partenopeo, a dispetto di un contratto ancora lungo (con scadenza il 30 giugno 2026 frutto del rinnovo siglato appena la scorsa estate) chiede un indennizzo di 1-2 milioni: cifre non proprio da Aurelio De Laurentiis, abituato a vendere a peso d'oro qualsiasi elemento della rosa, anche con il rischio di rimanere con il proverbiale pugno di mosche. Le valutazioni da fare in questi casi sono diverse: dalla voglia del terzino di tornare in patria per l'ultimo scampolo di carriera agli stipendi pesanti (in questo caso da 1,8 milioni, ridotto dai precedenti 2 milioni netti) da provare a smaltire, a maggior ragione se appartengono a giocatori ormai fuori dal progetto. In questo novero rischia di finirci anche Leo Ostigard, che potrebbe diventare una pedina da inserire in qualche trattativa per alleggerire i costi: l'idea era balenata con il Torino per ammortizzare la spesa dell'affare Buongiorno, ma alla fine non se n'è fatto niente, con il Napoli che ha dovuto sborsare 35 milioni di parte fissa più 5 milioni di bonus legati alla qualificazione alla Champions League. Ha decisamente più chance di permanenza Natan, che sotto la nuova gestione si giocherà tutto: magari già nel ritiro di Dimaro, partito giovedì, che potrebbe fornire a Conte le risposte auspicate sul da farsi, con l'ipotesi di un anno in prestito che al momento prevale su quella dell'addio a titolo definitivo (per scelta del club partenopeo ma soprattutto per mancanza di offerte congrue). Fino a qualche settimana fa sembrava certo di continuare a vestire l'azzurro Amir Rrahmani, oggi invece scivolato nell'elenco dei difensori che potrebbero partire in caso di proposta soddisfacente. Il kosovaro, autentico baluardo difensivo dell'anno dello scudetto, ha dimostrato di aver sofferto la separazione dal 'compagno di merende' Kim Min-Jae, ma probabilmente, rendimento di quest'ultimo al Bayern Monaco alla mano, il discorso si può rigirare, a testimonianza di quanto il gruppo e i suoi ingranaggi perfetti siano stati i veri fautori dell'anno di grazia. Quello nero ha azzerato tutto anche per Juan Jesus, che forse a prescindere dal rendimento del recente passato sarebbe stato in uscita: per il brasiliano, da poche settimane con passaporto italiano, si registrano timidi sondaggi di Venezia, Como e Parma.

Hermoso in stand-by

  Per tutti i profili in bilico inutile dire che l'eventuale ingresso o meno di Hermoso giocherà un ruolo chiave. Solo a quel punto probabilmente il restyling della difesa, il reparto da toccare maggiormente per ovvi motivi, sarà concluso, lasciando quindi a Conte e al suo staff il compito di imprimere dettami tattici, solidità e mentalità: tutti ingredienti dissolti nel nulla nella scorsa stagione. Proprio l'input di Conte sta muovendo i fili del mercato della difesa. Le richieste del nuovo tecnico erano chiare e parlavano di tre innesti: una 'scommessa' con vista sul futuro (Marin), una certezza da trasformare nel leader del reparto (Buongiorno) e poi un terzo acquisto, non prioritario ma solo vincolato all'uscita di uno tra Ostigard, Natan e Juan Jesus. Solo a quel punto si punterà su un terzo difensore, che potrebbe essere proprio Hermoso. Tornando agli elementi in bilico, curiosamente oggi l'unico che ha mercato è il più esperto, Juan Jesus, che potrebbe fare al caso di diversi club di medio-bassa fascia desiderosi di regalarsi un innesto di spessore. Tutti però in ritiro potranno provare a far cambiare idea a Conte, giocando quindi sul fattore tempo, che nello stesso momento impone però una certa fretta per evitare che intanto Hermoso finisca altrove. Il tutto non perdendo mai di vista che il 10 agosto, quindi tra meno di un mese, la stagione del Napoli partirà dal Modena, l'avversario dei 32esimi di Coppa Italia: sulla carta un avversario alla portata, ma da non sottovalutare per evitare di cominciare con il piede sbagliato il nuovo ciclo targato Conte.

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