Giro d'Italia 2025, Nibali: "Bella la partenza dall'Albania. Evenepoel? Spero ci sia"

Il siciliano, a Marca, si sbilancia sui possibili favoriti: "Vedo il belga in crescita, ma prima deve recuperare dalla caduta. Roglic e Ayuso faranno bene, mentre Pogacar difficilmente ci sarà"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
26 dicembre 2024
Tadej Pogacar e Vincenzo Nibali (Ansa)

Tadej Pogacar e Vincenzo Nibali (Ansa)

Roma, 26 dicembre 2024 - Quando si pensa al ciclismo maschile italiano, in un tale momento non esattamente entusiasmante, la nostalgia per le gesta di Vincenzo Nibali sale a dismisura. Oggi lo Squalo ha smesso i panni del corridore, ma non dell'esperto della materia e in particolare del Giro d'Italia, che nei giorni scorsi ha presentato la Grande Partenza dall'Albania.  

Le dichiarazioni di Nibali

  Intervenuto sulle pagine di Marca, il siciliano ha innanzitutto applaudito l'esordio inedito che si prospetta per l'edizione numero 108 della Corsa Rosa. "Non vedo l'ora di gustarmi questo nuovo Giro d'Italia, le cui prime tre tappe saranno molto interessanti. Si partirà dall'Albania e in un certo senso si potrà muovere già qualcosa per la classifica generale. Comunque sarà bello cominciare da lì. Mi ricordo la partenza dall'Ungheria, un Paese simile, e fu splendido. Sarà interessante per noi ma anche per i corridori, che dovranno subito mostrare una buona forma per non perdere terreno in graduatoria. Penso a Remco Evenepoel, che con la cronometro potrebbe presto dettare legge". Il condizionale è d'obbligo, perché il belga è fermo da inizio mese per il grave incidente occorso in allenamento e al momento vige un forte punto interrogativo su tutte le sue corse primaverili. Nonostante tutto, Nibali, uno che a sua volta in carriera ha dovuto fronteggiare diverse cadute e relative conseguenze, prova a essere ottimista. "Ho sentito che vorrebbe tornare per la Tirreno-Adriatico, quindi ci sono margini per sperare. Il suo sogno è il Tour de France, ma come ha dimostrato l'anno scorso Tadej Pogacar si può fare bene in entrambe le corse, se non vincerle tutte e due. Per me Remco - continua il siciliano - è uno dei grandi nomi del ciclismo attuale e lo ha dimostrato con la doppietta alle Olimpiadi e il podio al suo primo Tour de France. Spero di vederlo al via in Albania perché sarebbe una grande notizia per tutti". Qualora ci fosse, al netto del probabile ritardo nella condizione, il belga si inserirebbe a tutti gli effetti nella lotta per la vittoria. "Prima della presentazione ufficiale del percorso (il 13 gennaio, ndr) è difficile sbilanciarsi sui possibili favoriti. Al momento conosciamo solo tre tappe e la presenza di Primoz Roglic, Egan Bernal e Juan Ayuso, che già alzano le aspettative. Lo spagnolo è un grande corridore e quest'anno è maturato, potendo lottare per un Grande Giro. L'ho seguito al Tour de France e ha aiutato molto Pogacar prima di doversi ritirare: stavolta potrà dimostrare di poter lottare per vincere, ma penso che per il podio possa farcela". Specialmente qualora mancasse Pogacar. "Non credo verrà al Giro, perché nei suoi piani ci sono Tour e Vuelta, oltre alla Milano-Sanremo, a cui tiene tanto". Infine, un pensiero sui possibili protagonisti del 2025. "E' presto per dirlo, ma sicuramente Pogacar e Roglic potranno dire la loro nei Grandi Giri".

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