Inter-Napoli, Conte: "Loro più forti, ma noi vogliamo rimanere primi in classifica"
Nonostante la debacle con l'Atalanta, il tecnico azzurro suona la carica: "Dobbiamo crescere, ma non molliamo. De Laurentiis? Non so cosa abbia detto e comunque non commento"
Napoli, 8 novembre 2024 - Per capitan Giovanni Di Lorenzo la sfida in casa dell'Inter, in programma domenica 10 novembre alle 20.45, capita al momento giusto per tastare il polso al Napoli dopo la sconfitta con l'Atalanta: per Antonio Conte il ritorno al Meazza da ex sarà ancora più ricco di significati.
Contro l'Inter da primi in classifica
"Fa sempre un certo effetto essere di nuovo in un luogo conosciuto: è un carico di emozioni e di ricordi che ti fa tornare indietro nel tempo. Sarà bello ritornare a San Siro, dove ho passato due anni felici: nel primo arrivammo secondi in classifica perdendo la finale di Europa League, mentre nel secondo vincemmo lo scudetto. E' stata una bella esperienza che porto con me insieme a tutte le persone che ho conosciuto". Se questo è il passato, il presente e il futuro di Conte si chiamano Napoli, una piazza tornata un po' con i piedi per terra dopo la lezione impartita al Maradona dall'Atalanta nello scorso turno: per qualcuno forse uno step utile a non perdere contatto con la realtà, per altri invece una frenata così brusca, unita alle parole sempre caute proprio del tecnico salentino, può smorzare troppo l'entusiasmo. Poi c'è Aurelio De Laurentiis, che a sorpresa si è accodato al pensiero del suo allenatore dopo aver invece quasi ammiccato al sogno scudetto all'inizio della striscia positiva degli azzurri, durata di fatto quasi un trimestre. "Non so cosa abbia detto il presidente e, in ogni caso, un tecnico non deve commentare, ma ascoltare e andare avanti. L'ho incontrato la scorsa settimana e non mi ha detto nulla di particolare. Si tratta di considerazioni sue, che è il capo e che è giusto che esprima ciò che pensa: io sono a un livello inferiore e non commenterò mai le sue parole". Al di là dei punti di vista, dopo una sconfitta al Napoli serve rialzare la testa a prescindere da quello che è, o non è, il reale obiettivo stagionale. "I tre punti sono sempre importanti. Affronteremo una squadra che oggi, per tutto ciò che ha dimostrato, è la più forte: hanno lavorato benissimo e ora, rispetto alle altre, sono sicuramente in una posizione più alta. Va dato merito alla società e all'allenatore del lavoro svolto, senza dimenticare il ruolo dei giocatori, che sono cresciuti tanto, ma noi non andremo lì a fare da comparse o per sventolare subito bandiera bianca: andremo al Meazza convinti di poter dire la nostra, e poi vedremo cosa ne verrà fuori. Ci stiamo preparando bene, come in effetti facciamo sempre, con l'obiettivo di non lasciare lì i punti ancora prima di giocare. Sarà un test importante per valutare i nostri progressi contro la migliore, ma non dimenticate che arriviamo a questo match da primi in classifica: può dire tutto o niente, ma noi non vogliamo lasciare questa posizione".
Il ritorno di Lobotka
Insomma, per Conte ad oggi l'Inter ha qualcosa in più specialmente nel lungo periodo, ma il suo Napoli non ha intenzione di mollare la presa nonostante il tonfo con l'Atalanta, i valori reali o presunti e le ambizioni personali e societarie. Fatto sta che per tentare la seconda presa di San Siro dopo quella messa a referto contro il Milan agli azzurri servirà il miglior Romelu Lukaku, già finito nel mirino di parte della piazza dopo qualche prestazione un po' sottotono. "Ormai in ogni conferenza stampa c'è una domanda su di lui e per me diventa anche un po' fastidioso. La crescita di Romelu dipende da quella della squadra, perché il singolo non è così determinante nello spostare i valori: il collettivo è la base di tutto e soltanto in quel momento si possono esaltare i giocatori. Se uno non segna poi ci si chiede il perché, ma io guardo la squadra e vedo come lavorano in settimana: sono fiducioso e preferisco vederla così, senza parlare dei singoli, nel bene e nel male, proprio per rispetto del gruppo". Ci sono però singoli e singoli e l'assenza di Stanislav Lobotka, al netto del ruolino di marcia comunque ottimo del Napoli fino allo scorso turno e del buon lavoro fatto in supplenza da Billy Gilmour, si è fatta sentire. E stavolta Conte dei singoli parla, eccome. "Il valore di Lobotka lo conosciamo tutti ed è inutile sottolinearlo. Se capita, dobbiamo però essere bravi a trovare qualcosa che possa sopperire alle assenze. Io non me ne lamenterò mai e, nel caso specifico, penso che Gilmour abbia fatto molto bene nel contesto di una rosa ampia che può sopperire a qualche infortunio. Lobotka si è allenato da metà settimana e lo abbiamo gestito un po': ora sta bene, ha recuperato ed è a disposizione per partire dall'inizio o meno". Non solo i singoli ma quel gruppo, appunto, tanto caro a Conte che ora deve dimostrare di reagire al meglio dopo la sconfitta con l'Atalanta così come fu, all'alba del campionato, dopo il ruzzolone del Bentegodi di Verona. "E' stata una settimana normale. Abbiamo lavorato fisicamente, tatticamente ma anche guardato video: li analizziamo sempre, anche dopo le vittorie, figuriamoci dopo una sconfitta nella quale dobbiamo valutare cosa abbia funziona e cosa no e quanto abbia inciso la forza dell'Atalanta. Detto ciò, i ragazzi stanno bene di spirito e sanno che i miglioramenti passano dal lavoro che si fa negli allenamenti". Archiviati i nerazzurri orobici, all'orizzonte ci sono quelli di Simone Inzaghi: sulla carta, un avversario ancora più ostico. "Per metterli in difficoltà dovremo provare ad avere il pallino del gioco, altrimenti rischi di fare da sparring partner e non è questa la nostra idea. Andremo là per misurare i nostri valori e penso che, al di là del risultato, l'aspetto più importante sia la crescita. Dobbiamo migliorare su tutto, non solo nella fase difensiva o offensiva, e farlo da primi in classifica significa andare a caccia dell'eccellenza assoluta".Leggi anche - Cagliari-Milan, le probabili formazioni: Camarda verso il debutto. C'è pure Leao
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