Pogba positivo anche alle controanalisi: cosa rischia ora. Allegri: “Umanamente mi dispiace”
Il calciatore bianconero era risultato positivo al testosterone dopo Udinese-Juventus
Roma, 06 ottobre 2023 - Paul Pogba è risultato positivo al testosterone anche nelle controanalisi. Il calciatore bianconero rischia fino a 4 anni di squalifica.
Le nuove analisi (campione B) sono state svolte oggi a Roma presso il laboratorio olimpico dell'Acqua Acetosa. Il giocatore francese era risultato positivo già lo scorso 11 settembre a seguito di un controllo effettuato il 20 agosto nel match tra Udinese e Juventus, partita della prima giornata del campionato di Serie A. Pogba era stato sospeso in via cautelare dal tribunale nazionale antidoping.
In conferenza stampa alla vigilia del derby della Mole il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha commentato la notizia appena giunta: "Non lo sapevo, aspettiamo quello che sarà il continuo: umanamente, mi dispiace".
A questo punto il Tribunale nazionale antidoping convocherà il giocatore della Juve per esprimersi nel merito. Come detto Pogba al momento rischia una squalifica fino a quattro anni, ma nel caso riuscisse a dimostrare la 'non intenzionalità' nel aver assunto il prodotto contenente la sostanza vietata dal Codice antidoping, la pena potrebbe essere ridotta o potrebbe richiedere l'archiviazione. Pogba potrà anche chiedere il patteggiamento, che comporterebbe una riduzione fino al 50% della pena.
Se fosse dimostrata la tesi della non intenzionalità il massimo della pena scenderebbe da 4 a 2 anni di squalifica, e al termine del procedimento la procura antidoping potrà richiedere l'archiviazione al Tribunale nazionale antidoping oppure il deferimento.
Se la richiesta fosse di 2 anni, la squalifica potrebbe essere di 12 mesi. Ma se la procura antidoping non fosse disposta a raggiungere un accordo, Pogba potrebbe essere rinviato al processo sportivo presso il Tna.
Intanto la Juventus attenderà la decisione definitiva per decidere se (In base agli accordi Figc-Lega-Aic) sospendere il pagamento dell'ingaggio al calciatore, garantendo il minimo salariale e poi, in caso di squalifica, procedere con la rescissione del contratto del francese.
Della Frera (Antidoping): "Deve dimostrare la sua non intenzionalità"
Walter Della Frera, della commissione Antidoping Figc, ha commentato ai microfoni di TvPlay.it: "Effettivamente mi sarei stupito se le controanalisi non avessero confermato la positività. L'esame è stato fatto in un laboratorio tra i migliori ed efficaci al mondo quindi mi sembrava strano potesse esserci un errore, poi per carità, può sempre capitare. Pogba ha fatto bene a chiedere le controanalisi, ma sarebbe stato quasi assurdo pensare ad un errore".
Della Frera ha continuato: "La prima cosa che il francese cercherà di fare sarà quella di dimostrare la non intenzionalità nell'assumere quel farmaco, che gli garantirebbe senza dubbio una pena più leggera. Lui aveva affermato di averlo preso tramite un amico medico al di fuori della Juventus, che sarebbe comunque una situazione alquanto paradossale. Generalmente se c'è una collaborazione da parte dell'atleta con la procura, dimostrando l'involontarietà del gesto, io credo che la squalifica possa essere inferiore ai quattro anni di pena massima. In caso di accordo si può avere anche una riduzione fino al 50% sulla pena richiesta dalla Procura Antidoping''. E ha concluso portando esempi: ''Io ricordo casi simili come quello di Kallon, che aveva assunto un integratore all'estero. Ci sono stati rari casi, ma dal 2000 in avanti qualche volta è già accaduto. Erano da anni invece che non assistevamo a una sospensione cautelativa per un anabolizzante. La mia esperienza dice che è già successo che ci fossero assunzioni di farmaci magari arrivati dall'America dove lì non è obbligatorio rivelare le sostanze assunte''.
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