Napoli, l'agente di Di Lorenzo tuona: "Piazza ingrata e dalla memoria corta"

Mario Giuffredi:"Per una partita sbagliata ha perso tutto il buono fatto finora. E Politano merita il rispetto e il rinnovo"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 gennaio 2024
Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Napoli, 5 gennaio 2024 - Irrorare la rosa di linfa nuova non dovrebbe significare trascurare chi già c'era e, nel caso specifico del Napoli, ha contribuito in maniera determinante alla conquista del recente scudetto. Una società seria e forte deve evitare che durante e soprattutto dopo le sessioni di mercato si creino simili idiosincrasie: il rischio nel club partenopeo potrebbe esistere intorno alla figura di capitan Giovanni Di Lorenzo, che tramite il proprio procuratore esprime il dispiacere per la situazione che si sta delineando intorno alla sua persona e al suo profilo professionale.  

Le parole di Giuffredi

  Il procuratore in esame, Mario Giuffredi, per la verità non è nuovo a polemizzare contro Aurelio De Laurentiis: era già successo in passato in particolare per Mario Rui prima di strappare un rinnovo importante a cui, però, non sta facendo seguito un impiego costante in campo. Di mezzo, per la verità, c'è stato un serio infortunio muscolare che ha tenuto il portoghese a lungo lontano dal rettangolo verde. A detta dell'agente, in realtà, il rapporto tra le parti è teso e non solo per il terzino, come confessato ai microfoni di Radio CRC. "In estate faremo delle valutazioni sia per Mario Rui sia per Di Lorenzo. Parto dal presupposto che le critiche fanno parte del lavoro dei calciatori, chiamati a prendersi sia il bello sia il brutto del loro lavoro. Anche Giovanni sa che funziona così: è un ragazzo con le spalle larghe abituato a metterci sempre la faccia nella buona e nella cattiva sorte, come è successo di recente. Allo stesso tempo - continua Giuffredi - è molto dispiaciuto per la situazione che si è creata e per le tante critiche della gente, che ha la memoria corta: per gran parte dei tifosi Di Lorenzo, nel giro di poco tempo, è passato dall'essere uno dei migliori terzini al mondo a un giocatore sempre insufficiente, quando poi in realtà basterebbe allargare l'analisi all'intero contesto di squadra". Da qui le riflessioni future in vista dell'estate, influenzate anche dall'imminente acquisto di Pasquale Mazzocchi, curiosamente un altro elemento della scuderia Giuffredi. "Mi fa piacere che un ragazzo di Napoli abbia realizzato il suo sogno. Detto questo, non penso che il suo acquisto implichi un cambio di modulo imminente da parte di Walter Mazzarri: per me gli azzurri, ai quali serviva numericamente un terzino, continueranno a giocare con il 4-3-3". Sotto l'ala di uno dei procuratori più fumantini del panorama italiano ci sono anche altri giocatori oggi alla corte del tecnico toscano: tra essi Matteo Politano, dato da radio mercato in uscita (con l'Al-Shabab che preme) e invece, a quanto pare, vicino al rinnovo. "In questo momento è uno degli elementi più preziosi del Napoli. Anzi: a dirla tutta lo era stato anche nell'anno dello scudetto. Non a caso, già in estate si era parlato di un rinnovo premio, ma i tempi a detta di De Laurentiis erano prematuri. Abbiamo lasciato tutto sospeso - continua Giuffredi - ma adesso per la società è arrivato il momento di fare una scelta per rispetto del ragazzo e anche per ridare serenità alla squadra: se si vuole risalire la china bisogna poter contare su un gruppo coeso e senza problemi e incertezze". Finita qui? Macché. Il procuratore ha una richiesta anche per Gianluca Gaetano, un altro suo assistito che milita nella colonia partenopea. "Mi stanca ripeterlo, ma il Napoli deve capire che certi giovani hanno solo bisogno di giocare di più per esplodere: basti seguire gli esempi di Juventus e Fiorentina, che danno fiducia ai loro prospetti facendoli poi crescere nel tempo".

Le ultime su Samardzic e Dragusin

  Insomma, Giuffredi ne ha per tutti e magari tra appena qualche mese lo stesso nuovo giocatore azzurro in pectore Mazzocchi sarà al centro della prossima invettiva contro le scelte di De Laurentiis e dell'allenatore di turno. Prima però c'è da ufficializzare il quasi ex Salernitana, oltre ad accelerare le altre trattative in piedi. Il primo pensiero va a Lazar Samardzic, che quasi a mo' di elastico si allontana e si avvicina a ritmo costante al club partenopeo, disturbato in questo affare anche dall'inserimento (per la verità timido) della Lazio. La miglior cura in questi casi, si sa, è alzare l'offerta e proprio questa sembra la strada pronta a essere battuta da ADL, che per il serbo e il suo entourage prepara un rilancio: un anno in più di contratto (fino al 2029 e non più al 2028) e 2 milioni di parte fissa più bonus più corposi, per un totale di ben 3 milioni lordi, con l'Udinese che incasserebbe 20 milioni di parte fissa più 2 milioni di bonus (e non più 5 come inizialmente ventilato). L'esborso per Radu Dragusin, il profilo individuato per puntellare una difesa che quest'anno fa acqua da tutte le parti e che ora è pure priva di Natan, sarebbe più o meno simile (20 milioni cash) grazie all'inserimento nella trattativa dei cartellini di Alessandro Zanoli e Leo Ostigard, che tornerebbe così al Genoa dopo aver di fatto steccato il salto in una grande squadra. La trattativa è però ancora in uno stadio di netta incertezza, complice l'accordo già trovato tra il club ligure e il Tottenham prima della frenata dei giorni scorsi. Difficile poi stabilire se il mercato del Napoli sia destinato a esaurirsi dopo l'eventuale fumata bianca in tutte queste operazioni. La variabile impazzita, a dispetto delle parole ottimistiche sul rinnovo pronunciate da Giuffredi, è Politano: in caso di addio dell'esterno, la società partenopea potrebbe fiondarsi su Zito Luvumbo del Cagliari, che piace comunque anche in ottica estate. Per il momento e sempre dando per scontato che tutto vada per il verso giusto, la piazza azzurra può solo chiedersi quale sarebbe stato il rendimento sul campo della squadra qualora queste operazioni fossero state fatte in estate anziché fidarsi ciecamente della rosa che aveva vinto lo scudetto in una stagione comunque anomala per la propria programmazione e per lo svolgimento della stessa.

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