Napoli, per Conceicao clausola da 18 milioni. Spunta Nagelsmann, sogno Simeone sullo sfondo

Si allarga la rosa dei pretendenti alla panchina azzurra: c’è anche il Cholo, ma le prime piste sono le più concrete

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
31 maggio 2023
Sergio Conceicao (Ansa)

Sergio Conceicao (Ansa)

Napoli, 31 maggio 2023 - A volte ritornano: è il caso di Sergio Conceicao, già finito in orbita Napoli quando nel capoluogo campano si cercava l'erede di Gennaro Gattuso. Poi all'epoca ci fu la clamorosa virata su Luciano Spalletti. Il resto è storia nota: una storia fatta di uno scudetto tornato a tinte azzurre dopo 33 anni ma anche di un divorzio ancor prima della proclamazione ufficiale, in programma in questo fine settimana. In realtà già da settimane Aurelio De Laurentiis è sulle tracce di colui che dovrà raccogliere un'eredità pesantissima: il casting è ricco di nomi e tra essi (ri)spunta quello del tecnico portoghese.

Ostacolo clausola

Mai come in questo momento il condizionale è d'obbligo e i motivi sono facilmente intuibili. Si comincia dalla profondità dell'elenco nelle mani del patron, che ha parlato chiaramente di una decina di allenatori attualmente nei suoi radar: a occhio e croce, considerando anche la ricerca orientata verso chi si affida al diffusissimo 4-3-3, la sua stima era decisamente al ribasso. Si arriva poi ai continui capovolgimenti di fronte: considerando che Luis Enrique era ed è il preferito, una sua eventuale apertura verso il Napoli con ogni probabilità spazzerebbe via gli altri candidati. Certo, anche in quel caso sarebbe importante trovare la quadra sotto il profilo economico, considerando che per il tecnico spagnolo pare impossibile riuscire a sborsare meno di 8 milioni a stagione: non esattamente gli standard economici fissati da De Laurentiis, uno che forse neanche per i giocatori più forti della rosa pare disposto a spendere cifre del genere. A tal riguardo, potrebbe destare qualche dubbio anche la pista Conceicao, legato per un altro anno al Porto: una via per sciogliere in anticipo questo sodalizio esiste e si chiama clausola rescissoria, uno strumento curiosamente molto diffuso sia in Portogallo sia nel capoluogo campano. La cifra 'incriminata' è degna praticamente dell'acquisto di un giocatore di medio-alta qualità: 18 milioni. Forse tanti per le tasche di De Laurentiis, che neanche dopo aver toccato il cielo con un dito grazie allo scudetto vuole cambiare la filosofia all'insegna del risparmio che ha reso il suo club un modello in campo e fuori. Anzi: a maggior ragione ora il patron è convinto di essere sulla strada giusta e su questa strada sarà benaccetto solo chi si adeguerà alle direttive dall'alto. Mai il contrario.

Spunta Nagelsmann (e non solo)

Forse lo stesso Spalletti, anno sabbatico o meno, è stato 'vittima' di prese di posizione del genere che in effetti mal si sposano con allenatori dal peso specifico di un certo livello. Tutto sembra quindi spingere verso un tecnico giovane, emergente e magari anche senza troppe pretese. Vincenzo Italiano resta in pole, anche se ovviamente di mezzo ci potrebbero essere le eventuali resistenze della Fiorentina, mentre perde quota la pista Thiago Motta, orientato a restare al Bologna a prescindere dal rinnovo: anche in questo caso, l'ostacolo club di appartenenza potrebbe avere il suo peso. Esiste un'opzione che può essere compresa nel novero degli allenatori giovani ma con due bonus extra: un palmares già di tutto rispetto e un minore esborso economico rispetto a Conceicao. E' il caso di Julian Nagelsmann, fino allo scorso marzo alla guida del Bayern Monaco: poi all'inizio della primavera tra le parti è arrivato il divorzio a dispetto dell'allora secondo posto in Bundesliga della formazione bavarese e del pass per i quarti di finale di Champions League già in carniere. Divorzio però, in questo caso, non significa licenziamento: Nagelsmann ha ancora un contratto con il Bayern e per scioglierlo anche in questa situazione potrebbe essere necesario ricorrere a una clausola rescissoria tra l'altro neanche tanto economica. Non i 18 milioni da versare per prelevare Conceicao dal Porto, ma qualcosa meno: per la precisione 11,5 milioni che possono essere anche ridotti tramite una trattativa che in effetti è già iniziata da qualche settimana. A condurla, tanto per cambiare, è De Laurentiis in persona che, forte della squadra campione d'Italia, mai come in questa sessione di mercato valuta l'inserimento di qualche contropartita tecnica. Proprio De Laurentiis (sempre lui) aveva poi interrotto i dialoghi tra le parti per privilegiare la pista Luis Enrique: pista che nelle ultime ore si è impantanata a causa delle ambizioni dell'allenatore spagnolo, a detta dal patron tentato dalle sirene della ricca Premier League. Da qui il ritorno di fiamma per Conceicao e per lo stesso Nagelsmann, due tecnici tanto simili quanto diversi ma ritenuti entrambi idonei a continuare il progetto Napoli senza arrecare alcuna frenata. Il tutto senza escludere qualche possibile colpo di coda di uno tra Italiano o Motta o addirittura l'esistenza di un 'mister x' non ancora spuntato dalla ridda di nomi tuttora in corso. Un comune denominatore però c'è e si chiama De Laurentiis, mai come ora l'unico attore del mondo Napoli ad avere voce in capitolo per il futuro. E Cristiano Giuntoli? In attesa di sciogliere le riserve sul suo futuro e sulla sua probabile partenza, congelata di fatto da quella ormai appurata di Spalletti, il ds è in un certo senso esautorato da gran parte delle sue funzioni. Una punizione? Più probabile che la mossa del patron sia solo volta a tutelare la bontà delle delicatissime scelte che attendono i piani altissimi del club (cioè lui stesso) nelle prossime settimane: scelte che in totale serenità possono essere prese solo da chi ha la testa libera da qualsiasi tentazione di migrare altrove. Mai come ora l'estremo decisionismo di ADL sembra più che lecito alla luce dell'inattesa diaspora post-scudetto. Risolto un problema, adesso resta quello più grosso: scegliere a chi affidare la panchina azzurra, con la rosa di nomi che invece di scremarsi via via diventa sempre più corposa e interessante al punto che qualcuno ci inserisce anche la suggestione Diego Simeone. In effetti, se il Cholito, al primo anno al Napoli, si è rivelato un talismano per il tricolore, figurarsi cosa potrebbe succedere con il Cholo a guidare una squadra con grandi ambizioni anche per la Champions League.

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