Napoli-Girona 1-1, poi gli azzurri vincono ai rigori. Osimhen assente per problemi muscolari

Simeone riprende il vantaggio spagnolo di Stuani. Ai tiri dal dischetto Raspadori, Anguissa e Zielinski regalano il secondo successo dei partenopei a Castel di Sangro

2 agosto 2023
Rudy Garcia

Rudy Garcia

Napoli, 2 agosto 2023 – Ancora prima dell'inizio dell'amichevole contro il Girona, la seconda del ritiro di Castel di Sangro, l'attenzione la catalizza tutta l'assenza nella formazione titolare di Osimhen. Alla luce della fase dell'anno, i pensieri corrono subito alle voci di mercato che vedono il nigeriano al centro dell'intrigo internazionale tra Paris Saint-Germain e Al-Hilal. Invece, almeno secondo le voci ufficiali, il forfait del numero 9 è ascrivibile semplicemente a qualche noia muscolare, una delle tristi costanti dell'estate del Napoli. Un altro tormentone, ormai di vecchia data, è quello legato alla caccia al sostituto di Kim Min-Jae: nuovi acquisti non ce ne sono e quindi Rudi Garcia deve fare con ciò che ha a disposizione. Il parco difensori è piuttosto limitato ma annovera Ostigard, che si rende protagonista dell'errore da matita blu che spiana la strada al vantaggio del Girona, firmato da Stuani. Gli azzurri riescono a sistemare la situazione con il solito Simeone, che trasforma il rigore guadagnato da Folorunsho e Lozano, chiamati a fornire delle risposte importanti in proporzione dei rispettivi obiettivi: il primo deve dimostrarsi all'altezza della squadra che nella stagione alle porte dovrà difendere il titolo vinto nello scorso campionato, mentre sul secondo pesa come un macigno una situazione contrattuale piuttosto delicata che ha la meglio anche su quanto sfoggiato sul rettangolo verde. Quest'ultimo, dopo i 90' regolamentari, emette un 1-1 di fatto interamente maturato nel primo tempo che proietta le due squadre alla lotteria dei rigori, che premia proprio il Napoli. Dal dischetto segnano Raspadori, Anguissa e Zielinski, mentre Politano sbaglia: il Girona fa molto peggio, con Nunez, Callens e Couto che, con la complicità di un Meret molto reattivo, condannano la propria squadra alla sconfitta. Per entrambe le compagini di tratta ovviamente di un risultato ininfluente ai fini di ciò che diranno la stagione e le partite ufficiali. Intanto però Garcia può sorridere proprio per il verdetto emesso dai rigori, storicamente croce e delizia per tutti nel calcio. A maggior ragione per gli azzurri, che curiosamente al momento del suo insediamento in panchina sono stati pungolati da Garcia proprio su questo tasto: i tanti tiri dal dischetto falliti. Certo, quando il livello salirà entreranno in gioco anche altri fattori, come l'emotività dei giocatori e la pressione portata dall'ambiente esterno: tutta un'altra musica rispetto alla bambagia rappresentata da un ritiro estivo, tra l'altro dopo aver vinto lo scudetto. Eppure, si sa, vincere aiuta a vincere: vale nei tempi regolamentari ma anche a maggior ragione tramite la lotteria dei rigori, quella che tra qualche mese potrebbe mettere in palio una posta ben più alta di quella proposta nel tepore della bella stagione.

Primo tempo

Il primo colpo di scena del pomeriggio è l'assenza di Osimhen, alle prese con problemi muscolari: non proprio un inedito in questa prima parte dell'estate degli azzurri. Il forfait del nigeriano, a meno di scenari ad oggi difficili da prevedere con sicurezza, non è da legare alle voci di mercato che girano sul suo conto: il discorso, a parti inverse, si può estendere a Lozano, che al 6' confeziona la prima chance della partita con una conclusione che viene deviata in corner. Dagli sviluppi dello stesso Simeone col mancino impegna Juan Carlos, che apparecchia per la ribattuta di Ostigard, pescato però in posizione irregolare. Il momento poco fortunato del norvegese prosegue al 12', quando proprio un suo retropassaggio fuori misura lancia Stuani, che scarta il regalo nel miglior modo possibile. Il Girona approfitta del momento di sbandamento del Napoli e conquista il predominio della palla: dall'altro lato del campo c'è una squadra, quella azzurra, alle prese ancora con un centrocampo decisamente rimaneggiato. Chi sembra già in forma campionato è Simeone, che al 27' prova a scuotere i suoi con un destro dalla distanza che frutta un corner: dagli sviluppi a svettare stavolta è Obaretin, il cui colpo di testa sorvola di poco la traversa. Gli spagnoli replicano al 33' con Jastin, che si accentra e scaglia un destro potente ma centrale che non sorprende Gollini. Al 37' Folorunsho fa tutto da solo prima di servire Lozano che, in equilibrio precario, da ottima posizione manda la sfera alle stelle. Proprio questa premiata ditta, con un grande uno-due in velocità, al 40' guadagna il calcio di rigore che può potenzialmente riportare il match sui binari dell'equilibrio: lo scenario che si palesa è proprio questo, con Simeone che trasforma il tiro dal dischetto con una botta sotto la traversa alla sinistra del portiere. E' il guizzo che vale l'1-1 sul quale cala il sipario sul primo tempo.

Secondo tempo

  Garcia lancia Lobotka, che rileva Lozano. Il primo guizzo della ripresa è però firmato da Zerbin, che riceve da Folorunsho e calcia al volo, mancando di un soffio il bersaglio grosso. Al 58' proprio Zerbin recupera il pallone all'altezza della trequarti prima di lanciare Zedadka, che da ottima posizione e in perfetta solitudina centra in pieno il portiere avversario. Quando scocca il 60' Garcia stravolge il Napoli e inserisce molti dei cosiddetti titolarissimi: tra essi ci sono Politano e Olivera, che combinano dagli sviluppi di un corner che per poco non porta il Napoli al vantaggio. Il Girona batte un colpo al 72' con Almena, che dal cuore dell'area di rigore impegna un attentissimo Meret. L'ultimo guizzo dei tempi regolamentari, prima dei calci di rigore in programma in caso di pareggio, è firmato dalla coppia Politano-Kvaratskhelia, con il georgiano che a sorpresa sbaglia il passaggio di ritorno del dai e vai lanciato dal compagno. E' il preludio proprio ai tiri dal dischetto: Raspadori, Anguissa e Zielinski non sbagliano, mentre dall'altro lato Nunez, Callens e Couto fanno l'opposto, con Meret che ci mette i guantoni in ben due occasioni. Per gli azzurri l'unica nota stonata è quella suonata da Politano: nota che risulta ininfluente ai fini di un'amichevole che sorride ancora una volta al Napoli.

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