Napoli, continua l'emergenza infortuni: si ferma anche Anguissa. E Kvaratskhelia preoccupa

Il centrocampista diventa l'ennesimo azzurro alle prese con noie muscolari. Dopo l'ottimismo delle prime ore, sale l'ansia intorno al georgiano: rischia di saltare il debutto del campionato

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 agosto 2023
Frank Anguissa

Frank Anguissa

Napoli, 4 agosto 2023 - Se non è una maledizione poco ci manca: la saga degli infortuni muscolari che stanno falcidiando il Napoli prosegue e annette nel proprio elenco anche André-Frank Zambo Anguissa, che raggiunge in infermeria un folto numero di acciaccati.

L'emergenza e le sue possibili cause

Malanni comuni in questa fase della preparazione estiva o qualcosa di sbagliato nella stessa? Il dilemma sta cominciando a prendere piede nel capoluogo campano anche alla luce del cambio di staff tecnico operato nelle scorse settimane. In questi casi, si sa, l'attenzione la catalizzano l'allenatore e le sue nuove idee tattiche, con la scelta del modulo a farla da padrone. In realtà dietro al 'semplice' mister c'è un mondo fatto di preparatori atletici e di tabelle programmatiche che varia da tecnico a tecnico: nessuno potrà mai sapere se c'è un nesso tra i metodi firmati Garcia e questa 'moria' di azzurri, al netto comunque delle condizioni in ripresa degli altri acciaccati, con Mario Rui che ad oggi resta l'unico ancora ai box in condizioni tra l'altro piuttosto preoccupanti in vista della gara di esordio del campionato, quella di Frosinone. A testimoniare la schiarita è stato l'impiego nel recente test contro il Girona di giocatori reduci a loro volta da stop precauzionali per noie muscolari: su tutti Eljif Elmas e Stanislav Lobotka, due tasselli di un reparto, quello all'altezza della mediana, che non a caso nelle amichevoli estive si sta dimostrando tra i più in affanno. Questa emergenza continua, unita alla perdurante assenza del possibile erede di Tanguy Ndombele, ha spianato la strada a Michael Folorunsho, che ha sfruttato alla grande le chance maturate a Dimaro prima e Castel di Sangro poi. Il premio non è però quello forse più auspicato dal diretto interessato: la permanenza al Napoli. Il classe '98 resta comunque in uscita, ma solo con la formula del prestito e non prima di aver firmato un rinnovo che sembra il preludio a un futuro ritorno, magari da protagonista, nel capoluogo campano: la meta dovrebbe essere l'Hellas Verona, con la trattativa che sembra arrivata già ai dettagli. L'uscita del centrocampista di scuola Lazio, al Napoli dal 2019 e da allora mandato in giro praticamente per tutt'Italia a farsi le ossa, sembra confermare il trend in vigore a Castel Volturno negli ultimi anni. Da rampa di lancio di molti giovani e giovanissimi infatti il club partenopeo è diventato, in questo senso, una delle tante società di Serie A che fanno estrema fatica a dare fiducia ai propri virgulti: a maggior ragione se italiani. Il manifesto vivente di questo andazzo è Alessandro Zanoli, un altro giovane (ma non più giovanissimo) che fa fatica a imporsi all'ombra del Vesuvio, con tanto di ennesimo giro di valzer in prestito all'orizzonte: tra l'altro per far spazio, con ogni probabilità, all'esperto Marco Davide Faraoni.

I dolori dei 'gemelli del gol'

Poi c'è chi come Khvicha Kvaratskhelia, a dispetto di un nome impronunciabile e di un pedigree all'epoca non particolarmente attraente, ha goduto fin dall'inizio di massima fiducia da parte di tutti: società, allenatore, compagni di squadra e anche tifosi. La spia di un amore a prima vista o semplicemente il fascino di ciò che è esotico che ha la meglio sulle bellezze di casa propria? Nessuno saprà mai la vera risposta. Fatto sta che oggi il georgiano non sta vivendo ore felicissime: la botta al ginocchio sinistro rimediata nell'amichevole contro il Girona si sta rivelando più insidiosa del previsto, al punto da mettere addirittura un punto interrogativo sulla sua presenza a Frosinone. Con l'articolazione più cara ai calciatori, nonché anche la più temuta appena succede qualche incidente, in effetti è meglio avere prudenza: a maggior ragione quando di mezzo c'è la stella della squadra. Stella che, al di là delle noie fisiche, anche in queste prime uscite estive sta confermando il trend emerso già nel finale dell'annata ormai in archivio: una certa fatica a trovare la via del gol. Un bel paradosso se si pensa alla facilità con cui invece Kvaratskhelia castigava i portieri avversari nella primissima parte della sua fortunata avventura in azzurro. Tutto troppo facile all'inizio, con tanto di forte vento in poppa, oppure semplicemente gli avversari hanno cominciato a prendere le misure al numero 77 del Napoli? Probabilmente entrambe le cose. Toccherà a Garcia provare a rimescolare gli ingredienti della ricetta per sfornare un Kvaratskhelia inedito e magari di nuovo letale: prima però il georgiano deve recuperare la migliore condizione fisica. Lo stesso discorso può essere esteso a Victor Osimhen, a sua volta fermato da un guaio muscolare. Il nigeriano, volutamente escluso dal precedente calderone degli infortunati, merita un discorso a sé e non solo per quelle noie fisiche che lo hanno tenuto fuori dai giochi contro il Girona e tuttora impegnato in allenamenti a parte a Castel di Sangro. La punta non sembra ad oggi in dubbio per Frosinone, ma a inquietare un'intera piazza è quella firma sul rinnovo che, dopo l'ottimismo forse eccessivo dei giorni scorsi, fatica ad arrivare. In realtà nulla è cambiato sul fronte mercato, con il numero 9 che continua a essere il sogno sia del Paris Saint-Germain sia dell'Al-Hilal: sogno però proibito alla luce delle richieste altissime di Aurelio De Laurentiis, che valuta il suo bomber 200 milioni ma che potrebbe cominciare a sedersi al tavolo delle trattative anche per 150 milioni. Neanche la 'magnanimità' del patron può di fatto spianare la strada alla cessione di Osimhen in una sessione di mercato piuttosto povera se si esclude quell'Arabia Saudita che però non fa gola a un calciatore che sogna di vincere la Champions League. Eppure, ad oggi qualche nube sta cominciando ad addensarsi sul cielo azzurro. Colpa appunto della 'firma ritardataria' sul rinnovo di Osimhen e di una condizione fisica che rischia di non essere ottimale per nessuno dei due 'gemelli del gol', alle prese con un'estate più complicata del previsto.

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