Intrigo Kvara: l'offerta del Psg, la risposta del Napoli e le alternative
Si accende la bagarre intorno al georgiano, valutato non meno di 90 milioni. Da Parigi provano a inserire contropartite (Skriniar e Asensio), ma De Laurentiis frena. Gli eredi: da Ndoye a Dorgu, passando per Chiesa e Zhegrova
Napoli, 10 gennaio 2025 – All'improvviso in casa Napoli i riflettori se li sta prendendo tutti Khvicha Kvaratskhelia, e stavolta non c'entrano giocate da urlo o gol da cineteca, per un repertorio sfoggiato in particolare nella prima parte della sua esperienza all'ombra del Vesuvio: una questione di mercato apparentemente da rimandare all'estate, quasi come un ossimoro, si è infiammata nel freddo del pieno inverno, con il Paris Saint-Germain che, tra offerta cash e inserimento di qualche contropartita tecnica, sembra fare sul serio per il georgiano, a sua volta sempre più lontano dal mondo azzurro e dalle priorità dello stesso Antonio Conte, a sua volta incantato dall'exploit di David Neres. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, che diventa un oceano quando l'ostacolo si chiama Aurelio De Laurentiis, già di norma poco avvezzo a lasciar partire i pezzi pregiati a metà stagione: figurarsi con la sua squadra in testa alla classifica (al netto degli asterischi) e comunque in piena lotta per lo scudetto. Quanto però accaduto a Victor Osimhen, con diverse offerte monstre lasciate scappare via prima che la situazione si complicasse inesorabilmente, sul mercato e nello spogliatoio azzurro, ha però fatto scuola, lasciando al patron un insegnamento importante: le questioni di principio hanno il loro peso, ma difendere lo stato di salute della propria creatura ne ha ancora di più. Da qui la voglia di ascoltare le sirene di Parigi, che già in estate avevano cantato al ritmo di una proposta ancora più allettante (si parlava di 100 milioni). Oggi la somma è calata, praticamente in proporzione con le prestazioni di Kvara, ma la cifra sul piatto resta interessante. Così come lo sono le eventuali controproposte.
Le cifre e le cause del possibile addio
In principio, compreso in un'offerta da 80-90 milioni, si era parlato di Milan Skriniar, che andrebbe così a colmare la lacuna del difensore centrale tanto cercato sul mercato e che, quindi, non è detto che sia Danilo. Poi è stato la volta di Marco Asensio, che probabilmente nell'economia dello scacchiere azzurro servirebbe meno ma che resta un nome intrigante. Probabilmente, la priorità del quartier generale di Castel Volturno resta il cash, da quantificare in non meno di 90 milioni, ma come al solito il prezzo vero lo farà il mercato. Sempre ammesso che alla fine questa cessione choc andrà in porto. Proprio la voglia del Psg di ammortizzare la spesa inserendo contropartite tecniche, riducendo quindi l'esborso a circa 45 milioni, sta frenendo la questione nonostante l'ottimismo professato in Francia su una trattativa ricca di significati anche simbolici. Dopo aver già salutato, più o meno definitivamente, Osimhen, il Napoli potrebbe perdere l'altro simbolo dello scudetto proprio ora che la squadra ha dimostrato di avere la forza e la tempra di tornare a lottare per quell'obiettivo lì all'indomani della stagione deludente chiusa al decimo posto. Bando alla scaramanzia, anche per seguire il Conte pensiero che sgancia il progetto da qualsiasi individualità, gli azzurri sono pronti a fare questo passo ritenuto probabilmente salutare per tutti. Innanzitutto per le casse del club: dire di no a un'offerta del genere per un giocatore forte ma probabilmente arrivato già al limite della sua piena maturazione potrebbe essere il classico errore di cui pentirsi più avanti. Poi c'è, appunto, il volere di Conte, dallo scorso giugno una sorta di manager più che un semplice allenatore: tra sostituzioni quasi punitive e panchine in crescendo, il georgiano non pare al centro dei pensieri del tecnico salentino. Poi ci sono proprio Kvaratskhelia e quel contratto dalla scadenza ancora piuttosto lontana (30 giugno 2027) ma dallo status economico fragile, specialmente se raffrontato a quelli che sono diventati gli appetiti del giocatore e del suo entourage praticamente all'indomani dello scudetto.
I possibili sostituti
Il partito del 'sì' alla cessione, pur presentando tanti argomenti validi nonostante una metà esatta di campionato ancora da disputare, si scontra però con l'incognita del possibile sostituto di un giocatore comunque importante anche dal punto di vista carismatico. Detto che il probabile rimpiazzo in campo il Napoli, con Neres, ce l'ha già tra le mani, per ogni uscita, come da diktat di Conte, ci sarà un'entrata. Basti pensare a cosa sta accadendo a centrocampo: via Michael Folorunsho, virtualmente già da giorni della Fiorentina, e dentro Philip Billing, il profilo a sorpresa di provenianza Bournemouth pronto ad arrivare con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato tra i 9 e i 10 milioni e con l'ingaggio pagato per intero fino a fine giugno. Il primo nome nel mirino del Napoli è Edon Zhegrova, ma trattare con il Lille, come ben sanno dalle parti di Castel Volturno, non è proprio una passeggiata: il prezzo si aggira tra i 25 e i 30 milioni, non proprio una cifra light a gennaio. L'altra suggestione principale porta a Federico Chiesa che tuttavia, nonostante un inizio complicato, il Liverpool non vuole lasciare andare. Discorso analogo per Dan Ndoye del Bologna e Patrick Dorgu del Lecce, mentre Mathias Soulé, mai protagonista alla Roma, sembra il più raggiungibile oggi ma forse quello che convince meno il palazzo dei bottoni azzurro. Dunque, tutto rimandato all'estate? Non proprio, perché l'eventuale immissione di tanto cash nelle casse del club partenopeo, di cui buona parte da reinvestire subito per non scontentare Conte, potrebbe far vacillare le prese di posizione dei club sopra citati, che però a loro volta, proprio per la consapevolezza delle risorse a disposizione della controparte, potrebbero tirare molto sul prezzo. Non è poi da escludere un nome a sorpresa, magari poco suggestivo ma promettente e futuribile, come eo tempore fu proprio Kvaratskhelia, segnando quindi una sorta di ritorno alle origini di quello scouting del Napoli che fino a qualche sessione di mercato fa faceva invidia un po' a tutti. Proprio il georgiano è l'emblema di tutto ciò: lo stesso giocatore oggi apparentemente a sorpresa al passo di addio.
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