Napoli, altre due grane per Garcia: Mario Rui vuole andare via, Osimhen si ferma ancora

Si bloccano le trattative per il rinnovo del terzino. Il nigeriano messo ko da Natan e sempre più tentato dall'Al-Hilal

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
8 agosto 2023
Victor Osimhen (Ansa)

Victor Osimhen (Ansa)

Napoli, 8 agosto 2023 – Mercato e infermeria: l'estate del Napoli, seppur ancora rallegrata dal piacevole codazzo dello scudetto vinto nella scorsa stagione, continua a essere tartassata da due tarli non da poco, che rischiano anche di intrecciarsi pericolosamente tra loro.

Il caso Mario Rui

L'allarme lo ha acceso Rudi Garcia in persona quando, dopo l'amichevole vinta contro l'Augsburg, ha parlato di infortuni veri e di 'infortuni di mercato', includendo nella prima categoria i soli Mario Rui e André-Frank Zambo Anguissa. Curiosamente, nelle ultime ore una delle novità porta la firma proprio del portoghese, passato dall'elenco dei giocatori in procinto di rinnovare a quelli (quasi) sull'uscio di porta. Questione di denaro e di offerte evidentemente non ritenute congrue da parte di uno dei veterani della rosa, per la verità non nuovo insieme al suo entourage a 'mal di pancia' di questo genere. Qualcuno pensava che dopo lo scudetto, a maggior ragione in una piazza travolgente come quella partenopea, la musica sarebbe cambiata, permeando tutti i rapporti (a maggior ragione quelli di vecchia data) di un'aura di romanticismo che avrebbe messo in secondo piano tutte le altre questioni più 'volgari'. Invece, evidentemente, nessuno è immune ai richiami del 'vil denaro', quello apostrofato proprio in questi termini da Aurelio De Laurentiis alla vigilia della rivoluzione che cambiò volto alla rosa nell'estate 2022. O forse, volendo vedere la questione da un'altra prospettiva, quella dei giocatori e dei relativi agenti, tutto ruota semplicemente intorno alla voglia di voler vedere riconosciuto l'impegno profuso negli anni per la causa azzurra: con l'acme raggiunto da uno scudetto vinto in barba a qualsiasi griglia estiva. Come succede (quasi) sempre nella vita, tutto dipende da dove si osserva una determinata vicenda. In questo caso, se dalla visuale di De Laurentiis che, a dispetto del recente tripudio e del desiderio di tentare la scalata anche in Champions League, ha intenzione di continuare nella sua politica virtuosa, quella che non subordina i risultati sul campo a un aumento delle spese in sede di mercato e di monte ingaggi della rosa: una linea di condotta ormai ben nota a qualsiasi elemento (calciatori e non) decida di spendere uno spezzone della propria carriera all'ombra del Vesuvio. Poi c'è la prospettiva dei suddetti elementi, in questo caso soprattutto calciatori: quella che spingerebbe per il riconoscimento, da quantiticare ovviamente in 'vil denaro', della dedizione alla causa, testimoniata magari dal precedente rifiuto di offerte altrui ritenute più remunerative e gratificanti. Discorso che ovviamente assume ancora più valore quando di mezzo ci sono i veterani della rosa, quelli sopravvissuti alla 'mattanza' dell'estate 2022 che avrebbe poi fatto da preludio allo scudetto della scorsa stagione. Questione di rinunce e della seguente speranza, spesso vana, di vedersele riconosciute dal capo del vapore, che in queste ore ha forse una matassa ben più complicata da dipanare.

Il caso Osimhen

Qui si torna al novero fatto da Garcia sull'ormai ben nota differenziazione del tipo di infortuni che stanno rallentando l'ultima parte del ritiro di Castel di Sangro. A esclusione, la questione riguarda anche Victor Osimhen, a sua volta nel mezzo di trattative per il rinnovo e di sirene di mercato: con tutto il rispetto del caso, di ben altra portata rispetto a quelle che in queste ore staranno tentando il portoghese. Il colpo di scena è legato proprio alle inattese titubanze del numero 9 azzurro, che forse nessuno a questo punto dell'anno avrebbe immaginato in preda a un dilemma che di norma tocca giocatori più avanti negli anni e dalle ambizioni di carriera ben diverse. Invece la pioggia di milioni messa sul piatto dall'Al-Hilal sta (piacevolmente) disturbando i sogni di Osimhen e (meno piacevolmente) di un'intera piazza, che teme una diaspora dei protagonisti dello scudetto. Per adesso sono, appunto, solo timori: tra l'altro ben fotografati dalla presenza in infermeria del nigeriano, a sua volta escluso da Garcia dall'elenco dei giocatori realmente infortunati. Chissà che lo scenario non cambi dopo la distorsione alla caviglia destra rimediata nella sessione odierna di allenamento dopo un contrasto con Natan, l'ultimo arrivato che cerca già di far sentire la propria presenza. Missione compiuta per il brasiliano, che (ovviamente senza volerlo) manda ko un Osimhen costretto a tornare ai box dopo aver smaltito il precedente fastidio muscolare, quello che aveva fatto temere uno 'stop burocratico'. Stavolta, con la dinamica dell'incidente piuttosto chiara, sembrano esserci meno dubbi sulla natura dell'infortunio, l'ennesimo di un giocatore non nuovo a fermarsi spesso: un tasto che De Laurentiis, al netto delle valutazioni di natura più romantica, dovrà considerare prima di decidere se accettare o meno la proposta dell'Al-Hilal, che al giocatore offre un ingaggio monstre da 40 milioni all'anno. Una cifra quasi impossibile da rifiutare, come aveva preannunciato a denti stretti Garcia, che in quel momento esplicitamente parlava di Piotr Zielinski ma, tra le righe, forse si riferiva già all'attaccante. Proprio la coppia Zielinski-Osimhen, in caso di approdo in massa nella ricca Arabia Saudita, potrebbe portare circa 200 milioni nelle casse del Napoli, già al lavoro per farsi trovare pronto in caso di sostituzione dei due giocatori. Per raccogliere l'eredità del polacco piacciono Teun Koopmeiners e Gabriel Veiga, ma nessuno dei due si preannuncia facile da raggiungere: specialmente per un De Laurentiis che potrebbe continuare a non voler spendere somme eccessive sul mercato. Per nessuno dei due centrocampisti, al netto delle resistenze rispettivamente di Atalanta e Celta Vigo da superare, la spesa non dovrebbe scendere sotto la soglia dei 40 milioni: sempre escludendo lo scenario che vede il patron estrarre un colpo low cost a sorpresa come per la difesa è stato Natan, che in queste ore si è reso protagonista di un episodio non proprio positivo. Il nuovo acquisto azzurro potrebbe avere delle responsabilità, naturalmente involontarie, sugli eventuali danni alla caviglia di Osimhen, per la verità tutti da verificare, ma di certo non sui suoi altrettanto eventuali 'mal di pancia'.

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