Napoli, Garcia accende il caso degli 'infortuni di mercato': focus su Zielinski e Osimhen

Dopo l'amichevole vinta contro l'Augsburg, il tecnico francese lancia l'allarme: nel mirino quei giocatori al momento distratti dalle sirene arabe

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
7 agosto 2023
Rudi Garcia (Ansa)

Rudi Garcia (Ansa)

Napoli, 7 agosto 2023 – L'allenatore diventato famoso in Italia per il violino, dopo la luna di miele con il Napoli, comincia a suonare le note più gravi del contrabbasso: il musicista è sempre lui, Rudi Garcia, che a margine dell'amichevole vinta contro l'Augsburg accende qualche piccolo grande caso in seno agli azzurri.

Infortuni veri e 'infortuni di mercato'

La premessa è d'obbligo: in questa fase dell'anno è altamente improbabile trovare allenatori totalmente felici di ciò che hanno a disposizione. A pesare sono i soliti problemi: buchi nella rosa ancora da colmare, firme sui rinnovi che tardano ad arrivare e che, di conseguenza, influenzano tutto il mercato e, in generale, un andamento lento di quest'ultimo. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole e, soprattutto, nulla che non sia comune un po' a ogni latitudine. Basti pensare che un anno fa, di questi tempi, anche Luciano Spalletti, l'allenatore del futuro scudetto, si lamentava dopo le tante partenze di lusso che, a detta sua, avevano depauperato la rosa anche alla luce di acquisti, sempre a detta sua, troppo enigmatici. La storia dello scorso campionato, complice una magia creatasi fin dall'estate forse proprio grazie all'ex tecnico azzurro, avrebbe smentito categoricamente questi timori, scrivendo una delle pagine più belle della storia del club partenopeo. Certo, guai a pensare che suddetta magia si ripeta automaticamente con la conferma (quasi) in blocco di tutti i protragonisti dello scorso campionato: così come sarebbe errato pensare che alle spalle del Napoli possa eventualmente verificarsi un altro clamoroso 'Ciapa no' a opera delle altre rivali per il titolo. Insomma, ogni stagione fa storia a sé. Lo sa bene Garcia, diviso tra la voglia di poter allenare tutti gli eroi dello scudetto (a eccezione ovviamente di Kim Min-Jae) e la paura che suddetti eroi, almeno in parte, abbiano la pancia piena e magari la testa altrove. Qui si torna allo sfogo post Augsburg, quello in cui l'allenatore francese, pungolato su un'infermeria sempre più piena, ha creato una divisione netta e per certi aspetti preoccupante tra gli infortuni veri e quelli 'di mercato'. Nel primo novero sono stati esplicitamente annessi Mario Rui e André-Frank Zambo Anguissa, non a caso entrambi in dubbio in vista di Frosinone, seppur con un cauto ottimismo che sta cominciando a crescere soprattutto intorno al terzino. Poi ci sono gli altri: tutti inclusi in un calderone tanto grosso quanto capiente in cui però è obbligatorio fare determinati distinguo.

I casi Zielinski e Osimhen

E' infatti impossibile accomunare tante situazioni diverse innanzitutto a livello contrattuale: ci sono giocatori in bilico in tal senso, con la scadenza che dista meno di un anno e altri più blindati che però, magari, in questo momento staranno cercando di spingere per un rinnovo a cifre monstre. Nel primo elenco il pensiero corre subito a Piotr Zielinski, prima sedotto e abbandonato dalla Lazio e poi ora tentato dall'Al-Ahli, che mette sul piatto un contratto forse irrinunciabile e 25 milioni per il Napoli. Già, il Napoli e la stessa Lazio: poco più di una settimana fa Claudio Lotito annunciava la rinuncia alla corsa al polacco, a un passo dal rinnovo con il club partenopeo a cifre più basse di quelle offerte dal quartier generale di Formello. Possibile che il presidente biancoceleste abbia semplicemente bluffato per sfilarsi da quella che stava diventando una pericolosa asta al rialzo per un giocatore non più giovanissimo e forse anche svuotato nelle motivazioni dallo scudetto dell'anno scorso. Altrimenti, l'altra ipotesi parla di un'improvvisa rottura tra il centrocampista e Aurelio De Laurentiis, il primo ad accendere la miccia per i giocatori in scadenza il 30 giugno 2024: per loro o il rinnovo a cifre al ribasso (quelle alle quali alludeva Lotito) oppure la cessione, pena l'inclusione nell'elenco dei fuori rosa. Il discorso fila, ma allora perché in questo momento Hirving Lozano, né vicino al prolungamento del contratto in procinto di scadere il medesimo giorno (tutt'altro) né alla cessione, con il Los Angeles FC che per il momento si è tirato fuori, sta attualmente giocando e anche con una buona lena? Forse la risposta è semplicemente da trovare nelle poche scelte a disposizione di Garcia tra i suddetti infortuni veri e quelli 'di mercato'. Chissà se lo stop occorso a Victor Osimhen è da annettere nel rovente secondo elenco a causa del pericoloso intreccio tra Paris Saint-Germain e, soprattutto, Al-Hilal. Anche in questo caso il pungente violino di Garcia, di fatto per la prima volta in azione nella sua nuova avventura in azzurro, suona note piuttosto taglienti. L'allenatore francese, riferendosi a quelle che mai come in questa sessione di mercato stanno arrivando in massa dall'Arabia Saudita, parla di offerte irrinunciabili ma solo per quei giocatori ormai vicini all'epilogo della carriera, con la scelta finale che viene però ascritta ai desideri di ogni singolo giocatore. Insomma, senza troppi giri di parole Garcia mette spalle al muro il nigeriano, evidentemente comunque tentato, almeno di striscio, dalla pioggia di milioni offerta dall'Al-Hilal. Chissà quale sarà l'effetto sortito dalle (inattese) parole del tecnico francese, che si affida a un pizzico di psicologia inversa per pungolare Osimhen e tutti gli altri elementi della rosa (evidentemente non pochi) nel pensatoio in ottica mercato: forse uno scenario non totalmente imprevedibile dopo l'apoteosi scudetto e la successiva scorpacciata di feste e contro-feste. L'impressione è che, al di là di chi resterà o partirà dopo la consueta ridda del mercato, la stagione del Napoli si giochi anche (se non soprattutto) sul piano delle motivazioni, uno dei più importanti nel calcio. Lo sa bene Garcia, che è salito su un treno arrivato al capolinea più ambito, quello dopo il quale comincia la missione forse più complicata: ripartire nel segno del medesimo slancio. Missione che Garcia, curiosamente a sua volta nel recente passato sedotto dalle sirene arabe, non vuole assolutamente fallire anche per dimostrare a tutti di poter ancora dire la propria nel cosiddetto calcio che conta.

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