Napoli, De Laurentiis: "Mano tesa a Garcia, ma mi auguro di non vedere più certi errori"

Il patron conferma (con riserva) il tecnico francese, che domani parlerà in conferenza stampa nonostante le voci contrastanti del mattino

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
19 ottobre 2023
Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Aurelio De Laurentiis (Ansa)

Napoli, 19 ottobre 2023 - Calma piatta o quasi: è questo il clima che si respira a Castel Volturno a due giorni dalla partita contro l'Hellas Verona, la prima del famoso trittico che deciderà le sorti della panchina del Napoli. Eppure, fin da ora qualcosa bolle in pentola nel quartier generale del club partenopeo. L'osservato speciale, manco a dirlo, resta il solito Rudi Garcia. E non si tratta di un modo di dire: ogni passo compiuto o mancato dall'allenatore francese diventa l'oggetto di un'analisi approfondita che vede in Aurelio De Laurentiis il protagonista principale.  

Il giallo della conferenza stampa

  Basti pensare che nelle prime ore della giornata di giovedì nel capoluogo campano si erano diffuse delle voci che, volutamente o meno, non facevano che soffiare su una fiamma ancora bella rovente. A detta di questo partito, Garcia non avrebbe tenuto la consueta (o quasi) conferenza stampa della vigilia. La premessa è d'obbligo: il tecnico azzurro aveva dei precedenti al riguardo proprio nell'altro momento delicato della sua gestione. All'epoca la motivazione fu presto trovata e condivisa da gran parte della piazza: provare a isolare l'ambiente e, soprattutto, la squadra per uscire dalla crisi. Il copione sembrava potersi riproporre anche ora che il Napoli è tornato in quel gorgo lì: con l'aggravante che, intanto, ha avuto luogo una sosta a dir poco turbolenta in cui lo stesso Garcia è stato virtualmente esonerato per diverse ore. Poi il no di Antonio Conte, motivato dall'intenzione di non salire su un'auto in corsa, ha scombinato i piani del quartier generale di Castel Volturno, che da quel momento in poi è diventato più affollato. La presenza di De Laurentiis è diventata praticamente fissa, soprattutto nei primi giorni del 'nuovo' matrimonio (di ripiego) con Garcia. La situazione pareva essersi calmata prima del nuovo blitz odierno, quello che tra l'altro aveva fatto temere un nuovo terremoto in panchina. Da qui la voce diffusasi sulla presunta conferenza stampa cancellata alla vigilia della trasferta di Verona. Invece no: stavolta Garcia parlerà e, verosimilmente, risponderà a domande scomode sullo stato di salute della squadra e, soprattutto, sulla solidità della sua posizione. Partendo dal primo quesito, la nuova emergenza infortuni non aiuta: al Bentegodi saranno fuori causa Victor Osimhen, André-Frank Zambo Anguissa e Juan Jesus. Praticamente, un elemento cardine per ogni reparto del Napoli. Quanto alle condizioni della panchina, qualcosa di più lo ha fatto intuire De Laurentiis in persona, intercettato proprio all'uscita del centro tecnico di Castel Volturno.

Le dichiarazioni di De Laurentiis

  Il patron, un po' a sorpresa, smentisce parzialmente le sue stesse dichiarazioni della scorsa settimana. "Subito dopo la sconfitta con la Fiorentina ho letto molte cose inesatte. Nella vita è possibile avere dei dubbi e mettersi in discussione. E' successo anche a me: se ho commesso qualche errore me ne assumo la piena responsabilità, ma da qui a cambiare allenatore ce ne passa".

De Laurentiis, quasi a spegnere i nuovi focolai in via di definizione, tranquillizza Garcia in vista delle prossime partite. "Ho teso la mano al nostro mister, al quale ho detto di andare avanti senza preoccuparsi. Tutti fanno errori: mi auguro che non si ripetano più. Detto questo, da noi dei piani alti del club avrà sempre il pieno supporto". Insomma, carota e bastone da parte del patron, che in parte smentisce ancora se stesso allorché si addentra nella spiegazione del mancato cambio in panchina. "In giro non ci sono molti tecnici che utilizzano il 4-3-3 con la difesa alta, come Maurizio Sarri e Luciano Spalletti. Ricorrere a un esonero solo per accontentare la piazza sarebbe stato un errore imperdonabile". Eppure, le voci di un possibile subentro di Conte sono state numerose e corroborate da alcune conferme: una la fornisce implicitamente proprio ADL. "Non rispondo a domande del genere: sarebbe un'azione di disturbo. Posso dire che mi sento con lui, così come con altri allenatori. Il resto è un pettegolezzo che indebolisce il nostro attuale allenatore e che, in quanto tale, mi infastidisce". Il patron viene poi punzecchiato su Cristiano Giuntoli: con tanto di retroscena sul colpo che ha vestito di azzurro Khvicha Kvaratskhelia. "Non è stato merito suo: arrivò una segnalazione a mio figlio Edoardo, che l'ha poi girata al nostro ex ds, che da mesi mi pressava per andare alla Juventus, senza neanche impegnarsi più di tanto. Detto ciò, è un grande professionista che, al netto di tanti giocatori azzeccati e altrettanti sbagliati, ha incarnato a lungo la nostra unità d'intenti: anche per questo la sua scelta mi ha sorpreso".

Dopo questo sguardo al vetriolo al fresco passato, De Laurentiis torna al presente del suo Napoli. "In questo periodo, dopo diversi impegni che mi hanno tenuto colpevolmente lontano, mi sono riavvicinato alla squadra per darle serenità. La speranza è ovviamente quella di ripetersi, ma non è detto che debba capitare per forza: a maggior ragione con un nuovo allenatore in panchina. A tal riguardo, mi dispiace per chi non se l'è sentita di venire qui: non è una piazza facile - ammette ADL - ma l'energia che c'è qui è introvabile altrove". Lo sa bene, probabilmente fin da giugno, lo stesso Garcia, sballottato da questa fantomatica energia prima in positivo e poi in negativo. Proprio il tecnico francese, con la sua conferenza stampa che risulta quindi confermata a dispetto delle indiscrezioni del mattino, domani completerà il puzzle in realtà già ben illustrato da De Laurentiis, che naturalmente non lesina l'ennesima invettiva alle Nazionali. "L'intero sistema andrebbe cambiato e i club, soprattutto per le amichevoli, dovrebbero avere la possibilità di scegliere se mandare via o meno un giocatore". Le farneticazioni del patron su questo tasto non sono poche e di certo partono dal fresco infortunio di Osimhen, l'ennesima tegola che si abbatte su un Napoli chiamato a vincere e convincere nonostante le tante problematiche. Pena il rischio di dover vivere una rivoluzione a stagione in corso che precederebbe quella tanto invocata da ADL per le Nazionali.

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