Napoli, Meluso si presenta: “Vorrei non vendere nessuno, ma non dipenderà solo da noi”

Il nuovo ds pungolato su Osimhen: "Trattenerlo sarebbe importantissimo". E su Kim: "Dovremo sostituirlo adeguatamente"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
16 luglio 2023
Mauro  Meluso, neo direttore sportivo del  Napoli

Mauro Meluso, neo direttore sportivo del Napoli

Napoli, 16 luglio 2023 - In attesa di presentare qualche giocatore in arrivo dal mercato, il Napoli introduce il suo nuovo direttore sportivo: Mauro Meluso raccoglie la pesantissima eredità di Cristiano Giuntoli, l'uomo che ha costruito la squadra che ha vinto, dominando, lo scorso campionato e lo fa senza alcuna paura.

Il retroscena

In effetti è impossibile avere un carattere debole quando si è chiamati a lavorare gomito a gomito con Aurelio De Laurentiis, l'artefice di una scelta all'apparenza come minimo particolare che è stata spiegata con estrema convinzione. "Questa scelta nasce da una fase di studio che è stata compiuta tra i piani altissimi del club. Alla fine abbiamo optato per Meluso, che mi aveva colpito in un'occasione particolare: il suo Spezia vinse contro il Napoli e quel giorno ho voluto fare i complimenti al loro ds, che oggi lavora con noi e al quale do il benvenuto".

Il microfono passa poi al diretto interessato, che esprime innanzitutto le proprie prime impressioni su un'avventura arrivata appena alle battute iniziali. "L'impatto è stato molto positivo: in effetti sono arrivato nella squadra campione d'Italia. Questo però comporta anche un aumento delle mie responsabilità, ma il calcio è uguale a ogni latitudine, pur con i doverosi distinguo da fare in base ai parametri economici dei club, agli obiettivi delle squadre e al numero dei tifosi. Naturalmente ringrazio il presidente per le parole spese nei miei confronti e per la stima che nutre verso di me fin da quella vittoria, a mio avviso meritata, dello Spezia. Anch'io sono rimasto colpito da lui in quell'occasione: di solito i presidenti delle grandi squadre, quando perdono contro una medio-piccola, sono molto arrabbiati, mentre De Laurentiis venne nei nostri spogliatoi a farci i complimenti. Da allora tra di noi ci sono stati diversi contatti formali". Insomma, altro che Meluso come scelta di ripiego da parte del patron dopo qualche presunto rifiuto di lusso. Il nuovo ds degli azzurri si addentra ulteriormente nel racconto della genesi di questo nuovo sodalizio. "Lo scorso 13 luglio, verso le 7 del mattino, orario che tra l'altro mi ha stupito, sono stato chiamato dal presidente: abbiamo chiacchierato, mi ha fatto delle domande e in una ventina di secondi ci siamo accordati". Neanche il tempo di accomodarsi negli uffici di Castel Volturno che Meluso si è trovato di fronte a due situazioni in rapido divenire: la partenza per Dimaro e, soprattutto, il mercato. Sul secondo tasto, il primo pensiero non può che andare a Victor Osimhen e a un contratto che non lascia dormire sonni tranquilli a un'intera piazza. "Sono appena arrivato: l'unica cosa che so è che se riuscissimo a trattenerlo sarebbe una gran cosa perché si tratta di un giocatore fortissimo che fa una grossa differenza".

Kim da sostituire

  Per un pilastro dello scudetto da provare a tenere ce n'è un altro, Kim Min-Jae, che invece è notoriamente da tempo a un passo dall'addio: passo che però, se riferito a un'ufficialità che fatica ad arrivare, sembra piuttosto ampio da coprire. "Anche in questo caso so poco o nulla. Da lunedì cominceremo a fare le riunioni del caso e valuteremo il da farsi: di certo è un giocatore forte, che avevo visionato già ai tempi del Fenerbahce e sarà importante sostituirlo adeguatamente". Insomma, per quei tifosi che ancora sperano nel clamoroso colpo di scena che comporterebbe la permanenza del sudcoreano la doccia è gelata. Di certo il peso specifico di Meluso nell'economia delle decisioni in seno al Napoli andrà bilanciato con gli altri uomini di potere di Castel Volturno. Uno su tutti: il solito, onnipresente, De Laurentiis. "In una società così importante ogni decisione viene presa di comune accordo. Il presidente lo conoscete meglio di me: è un uomo di polso che mi ha chiesto subito delucidazioni sul mio modo di lavorare. Questo è quello che si può dire: il resto deve ovviamente rimanere segreto". Così come non è un segreto il desiderio di Rudi Garcia di trattenere in blocco tutti i protagonisti dello scudetto. "Una squadra che vince in quel modo lo scudetto è sicuramente fortissima. Proprio alla luce di questa constatazione, anch'io ovviamente vorrei tenere tutti, ma bisogna fare determinate valutazioni. In primis - continua Meluso - sarà necessario considerare le dinamiche interne: il Napoli nelle ultime stagioni è sempre stato in netta crescita ed è chiaro che per fare bene dovrà rimanere su questi binari". Per farlo la ricetta è abbastanza semplice da individuare ma complicata da mettere in pratica: rinforzare ulteriormente la rosa. "Dobbiamo capire bene come muoverci e per farlo sarà importante riunirsi e discuterne: per ora, dopo pochissimi giorni di lavoro, non so ancora benissimo come agire. Per ora però posso dire cosa mi ha colpito di questa società: la grande coesione con l'intera piazza che ha trovato il pieno coronamento con il recente scudetto". In attesa di scoprire il lavoro di Meluso dietro la scrivania di Castel Volturno, un esame da passare, per evitare un altro 'caso Giuntoli', riguarda la fede calcistica: il nuovo ds azzurro, a tal riguardo, replica con diplomazia e sagacia. "Non ho mai tifato per la Juventus, né ho ricevuto domande al riguardo da De Laurentiis: posso nutrire simpatia per le squadre in cui ho giocato da calciatore, ma non ne ho una del cuore. Mi limito ad impegnarmi al massimo per quella in cui sto attualmente lavorando: in questo momento dunque per me esiste solo il Napoli". Dopo la teoria arriva la pratica: da quale mercato Meluso proverà a pescare i nuovi assi azzurri? "Il tarlo mio e del mio gruppo di scout è sempre la ricerca di qualche profilo importante. Di certo allestire una squadra che deve salvarsi è un compito diverso da quello che mi tocca ora, ma in fondo le basi del calcio sono le stesse. Faccio un esempio: trovare un giocatore sconosciuto che può diventare un potenziale top player è sempre un ottimo punto di partenza". Chissà che grazie al nuovo suo nuovo ds il Napoli non peschi un altro profilo alla Khvicha Kvaratskhelia.

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