Napoli, orgoglio e rimpianti dopo il Real. E De Laurentiis torna all'attacco

La sua squadra si dimostra coraggiosa ma sfortunata contro i blancos: il presidente ne approfitta per lanciare una stilettata ai suoi ex giocatori, nonché un monito a chi come Osimhen è ancora in bilico

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 ottobre 2023
Napoli-Real, la delusione di Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli-Real, la delusione di Kvaratskhelia (Ansa)

Napoli, 4 ottobre 2023 – Un dettaglio che cambia l'intera prospettiva: è il caso del tricolore cucito sul petto del Napoli che in un certo senso ridimensiona la sconfitta di misura e con onore incassata per mano del Real Madrid.

Tra orgoglio e rimpianti

Ovviamente non la pensa così Rudi Garcia, comunque fiero e soddisfatto di quanto mostrato dagli azzurri, che avevano addirittura cullato il sogno più grande grazie a Leo Ostigard, che curiosamente nel giro di tre giorni ha superato il fatturato realizzativo di Khvicha Kvaratskhelia nell'arco dell'ultimo semestre. Paradossi di un calcio che, in un senso o nell'altro, corre sempre a velocità folli. A proposito di velocità: impossibile per gli azzurri frenare la furia di Vinicius prima e Jude Bellingham poi. A maggior ragione se assi del genere trovano sulla propria strada un regalo impacchettato da capitan Giovanni Di Lorenzo: non esattamente un novellino abituato a scivoloni del genere. Poco male per Garcia, che assolve subito il terzino in nome del dogma (sempre più divisivo) della costruzione dal basso. Insomma, un rischio calcolato da accettare in quanto tale: a maggior ragione se poi la propria squadra riesce a pareggiare i conti con un rigore contestato dal Real ma trasformato da Piotr Zielinski, ormai un cecchino dal dischetto. A tal riguardo, il pensiero torna al Dall'Ara, l'ultima location (per il momento) di un penalty calciato da Victor Osimhen: sarà proprio così o il nigeriano sta soltanto aspettando tempi migliori per tornare sul 'luogo del delitto'? Fatto sta che questa 'anarchia' varata da Garcia per quanto riguarda i rigori, con la squadra che di fatto sta apparentemente autogestendo la situazione e le varie scelte, non sta incontrando il plauso generale della piazza: non esattamente una novità quando di mezzo c'è l'allenatore francese che, a dispetto dei risultati e del gioco sempre più convincenti, evidentemente continua a dividere. Tornando a Napoli-Real Madrid, manca appena un tassello per completare una narrazione agrodolce. E che tassello. Qui si ritorna all'indole proverbialmente divisiva della piazza partenopea: quella che di fatto finora ha sempre impedito ad Alex Meret di conquistare l'unanimità dei consensi a dispetto dell'apporto determinante fornito alla causa fin dal suo approdo nel capoluogo campano e soprattutto nella stagione dello scudetto. La fetta di tifosi che ha sempre da ridire nei confronti del portiere friulano imputa a quest'ultimo delle responsabilità nella carambola scaturita dalla sventola scoccata da Federico Valverde e valida per il definitivo 2-3. Ma sarà proprio così?

Osimhen e Kvara in sordina

In realtà sono più i meriti dell'uruguaiano che i demeriti dell'estremo difensore azzurro, di certo non il peggiore in campo in una sfida in cui qualche protagonista atteso ha decisamente marcato visita. Se gli assi di casa Real non hanno deluso, quelli a disposizione di Garcia hanno mostrato poche fiammate proprio nella serata più attesa, una di quelle che può valere un'intera carriera. Invece, le tracce di Osimhen e Kvaratskhelia, due nomi non a caso, sono piuttosto scarse. Partendo dal nigeriano, l'occasione per mettersi in mostra in vista di un probabile futuro corteggiamento non era da poco. Non è infatti un mistero che i piani altissimi del Real Madrid abbiano individuato proprio nell'attuale numero 9 azzurro il proprio attaccante ideale. Si parla di un flirt che, a maggior ragione in caso di mancato rinnovo del contratto attualmente in scadenza il 30 giugno 2025, potrebbe entrare nel vivo la prossima estate. Non solo: a detta di qualche beninformato il primo approccio tra le parti potrebbe avvenire addirittura già a gennaio. In realtà, è altamente improbabile che Aurelio De Laurentiis lasci andare la punta di diamante della propria squadra a metà stagione e, a meno di crolli difficili da prevedere, con tutti i fronti ancora in ballo. A tal riguardo, per la verità il patron continua a predicare ottimismo sulla firma, non lesinando le consuete stilettate a quei giocatori che hanno preferito lasciare il capoluogo campano: a detta del patron, tutti questi elementi sono finiti in un baratro fatto di anonimato e fallimento. In questo preciso istante, verrebbe voglia di spulciare il curriculum di un certo Jorginho oppure ricordare allo stesso ADL che a fronte dell'apposizione di una clausola rescissoria nei contratti l'arbitrio dei giocatori passa in secondo piano. Tornando all'attualità, chissà che non sia proprio l'inserimento di questo strumento la chiave per sbloccare la trattativa per il rinnovo di Osimhen: quella che secondo il De Laurentiis pensiero procede spedita da mesi pur senza vedere ancora alcuna firma. Il dettaglio non è sfuggito al Real, che nel prossimo futuro proverà a insinuarsi proprio in queste crepe e, a maggior ragione, in quelle aperte a livello diplomatico con il club partenopeo dopo i recenti casi esplosi nel quartier generale di Castel Volturno. Se le sirene di mercato intorno a Osimhen non si placano neanche dopo una serata (leggermente) al di sotto delle aspettative, per il momento tutto tace sul fronte Kvaratskhelia, che forse prima di attirare le mire di club del livello del Real Madrid deve ancora fornire qualche ulteriore certezza. Buon per il Napoli, che almeno per il momento non deve gestire alcuna criticità legata al georgiano, che si sta ancora ritrovando dopo il lungo periodo di crisi attraversato. Entrambi sono comunque sotto la sicura egida di De Laurentiis, che torna a fare la voce grossa dopo qualche settimana di silenzio: il suo Napoli procede a gonfie vele in campo e fuori e il rinnovo di Osimhen è cosa fatta. Sulla prima frase i dubbi sono pochi: a maggior ragione ora che Garcia sembra entrato più in sintonia con la squadra e con gran parte della piazza. Sulla seconda è difficile esprimersi in mancanza di atti formali, gli unici che nel calcio certificano tutti i legami: anche quelli sentimentalmente più forti. E' il caso proprio di Osimhen, che continua a piacere al Real. Chissà che Carlo Ancelotti non trovi un altro modo per fare un nuovo sgarbo alla sua ex squadra e, soprattutto, al suo ex presidente.

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