Torino-Napoli, Conte: "Serve più cinismo. Kvara e Raspadori? Nessun caso"
Il tecnico azzurro presenta la gara contro i granata dell'ex collaboratore Vanoli. E spegne i due possibili focolai: "Ogni ragazzo sta bene e dà il suo contributo alla causa"
Napoli, 29 novembre 2024 - Forse, a livello di calendario, almeno per il girone di andata il peggio è alle spalle e il Napoli se lo è lasciato difendendo con le unghie e con i denti, e senza pensare troppo allo spettacolo, il primo posto in classifica. In realtà, le insidie sono ancora dietro l'angolo e una di esse si chiama Torino, squadra partita a razzo sotto la nuova gestione targata Paolo Vanoli prima di calare bruscamente fino a oggi, con la vittoria che manca da più di un mese e che nel match interno di domenica 1 dicembre potrebbe tornare proprio contro gli azzurri: naturalmente Antonio Conte non è dello stesso avviso, come lasciato intendere davanti a microfoni e taccuini per l'ormai consueta conferenza stampa dell'antivigilia.
L'allievo contro il maestro
La buona notizia è che la sua squadra, partita in stagione con ben altri obiettivi, ha dimostrato di saper reggere la pressione a maggior ragione ora che alle sue spalle si è formato un folto gruppone di inseguitrici. "Bisogna essere realisti e pensare che siamo solo alla 13esima giornata e che ci sono 6 squadre nel giro di pochi punti. E' un campionato equilibrato, ma a mio parere non resterà così fino alla fine: penso che già alla fine del girone di andata la situazione cambierà e si dilaterà. Per ora io sono contento di quello che sta facendo la mia squadra, che si sta dimostrando in continua crescita sia a livello singolo sia collettivo, specialmente se penso a come erano arrivati alcuni ragazzi a Dimaro". In effetti, da allora ne sono cambiate di cose per il Napoli, all'epoca accreditato a fatica di un posto in Europa e oggi da tempo leader di una classifica che al primo posto, per un brevissimo regno, ha visto pure il Torino: all'epoca, forse con un eccessivo anticipo, si parlava già di 'Vanolismo', mentre oggi a quelle latitudini le ambizioni sono tornate le solite, quelle che conducono a metà graduatoria. "Paolo è un ragazzo serio, un gran lavoratore, che ho conosciuto quando ero in Nazionale: lui alleva una Under e ci scambiai qualche chiacchiera, prima di portarlo con me quando c'è stata l'occasione. E' un ragazzo curioso che ha lavorato nel mio staff e, anzi, mi è dispiaciuto quando ha deciso di staccarsi per intraprendere una carriera diversa ma - continua Conte - allo stesso tempo ero orgoglioso di avergli potuto dare qualcosa, come lui aveva fatto con me nei nostri anni insieme". Nonostante le parole al miele, allievo e maestro saranno rivali per 90', ma a spaventare a lungo termine il Napoli, in questo caso nella figura del direttore dello staff Gabriele Oriali, sono Inter e Atalanta, a suo dire favorite per lo scudetto. "Lele è un amico e sa quello che dice. Il resto lo hanno fatto i giorni di Coppa, che hanno dimostrato il valore delle nostre squadre. Cito anche la Roma, che è una signora squadra e lo ha fatto vedere in casa del Tottenham, una delle candidate a vincere la Premier League. Faccio i complimenti a tutte queste squadre, che stanno facendo un percorso che mi aiuto presto anche il Napoli possa emulare".
Niente casi Kvara e Raspadori
La risposta di Conte è sibillina prima che i discorsi si spostino sui singoli, e non sempre con toni soft: si parte da Khvicha Kvaratskhelia, che aveva lasciato il campo nella gara contro la Roma non nascondendo qualche segnale di nervosismo. "Come determinazione e voglia è un giocatore in continua crescita e domenica era molto deluso da se stesso per le due occasioni sprecate che ci avrebbero dato tranquillità per il finale. Vedo che in campo, a dispetto della giovane età, è in netto miglioramento e in sintonia con i compagni in entrambe le fasi e quindi sono tranquillo e sereno. Parliamo di un bravo ragazzo che ha capito che deve lavorare sodo per diventare un top player". Dunque, nessun caso Kvara nonostante la patata bollente del rinnovo forse rimandata addirittura a fine anno. Fatto sta che, statistiche e XG alla mano, il Napoli crea poco e non sempre riesce a capitalizzare al massimo il fatturato. "Dobbiamo migliorare nelle scelte negli ultimi metri, tra qualità, giocate dei singoli e nelle modalità. Ci stiamo lavorando e allenamento dopo allenamento vedo la giusta applicazione da parte dei ragazzi, che però devono essere più cinici sotto porta". A maggior ragione in casa di un Torino in crisi di risultati e contestato dai propri tifosi, che quindi potrebbero diventare inconsapevolmente degli 'alleati', ma solo a condizione di mettere la partita sui giusti binari. "In realtà ho visto le ultime loro partite. Sono in difficoltà anche a causa degli infortuni, ma è un gruppo solido che ha qualità e valori. Vivendo a Torino poi conosco bene l'ambiente: bello, caldo, forte e attaccato alla storia. Dovremo prestare grande attenzione e giocare con il piglio giusto, rispettando i granata e ciò che hanno dietro come vissuto". Nella scorsa stagione il Napoli la perse 3-0, proprio sotto gli occhi attenti di Conte. "Ricordo bene quella partita, che fu molto particolare in un periodo in cui agli azzurri andava tutto male. Ora bisogna resettare senza guardare né alle cose bruttissime dell'anno scorso né a quelle bellissime della stagione precedente". La firma sullo scudetto la mise a suo modo anche Giacomo Raspadori, che oggi reclama spazio. "E' un giocatore forte e importante che, in quanto tale, deve restare al Napoli. Io voglio rinforzare questa squadra, non indebolirla e questo deve essere chiaro a tutti. Non disputando competizioni europee, ma solo campionato e Coppa Italia, è difficile far ruotare i giocatori, che a loro volta non trovano gli sfoghi che meritano in campo. Resta però il fatto che - conclude Conte - se siamo primi in classifica il merito è anche di quei ragazzi che giocano meno, come appunto Jack".Leggi anche - Tennis, caso Sinner: il Tas non si pronuncerà prima dell'11 febbraio
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