Ciclismo, Nibali: "Oggi il livello è altissimo. Pogacar? Il migliore, ma Vingegaard... "
Il siciliano ad As analizza il movimento attuale: "Ora i giovani hanno subito tutto a disposizione. Lo sloveno è un fuoriclasse, ma il suo rivale quest'anno ha avuto un incidente grave prima del Tour"
Roma, 12 novembre 2024 - Non solo il doveroso omaggio a Mark Cavendish, poi vincitore della corsa: il Singapore Criterium 2024 è stata l'occasione per rivedere in gruppo Vincenzo Nibali, poi intercettato dai microfoni di As.
I dettagli
Nonostante il suo ritiro sia avvenuto da pochi anni, il siciliano nota già tante differenze. "Il livello ora è altissimo, così come le medie orarie: ora i giovani hanno tutto, tra preparatori fisici e nutrizionisti, e a 18 anni sono pronti per il grande salto, mentre prima c'era bisogno di più tempo". Non solo i cambiamenti: allo Squalo, soprattutto in occasioni del genere, la nostalgia non manca. "Prima di una gara la concentrazione era sempre al top. Ho avuto una carriera lunga e l'ho terminata in buon momento". Archiviata la strada, per Nibali il presente e il futuro si chiama mountain bike, una passione molto forte da valorizzare ulteriormente. "Quest'anno ho avuto poco tempo, ma nel 2025 vorrei praticarla, perché mi dà adrenalina, ma prima devo un po' perdere peso". Infine, un commento sull'eterna sfida tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. "Pogacar è stato fantastico, il migliore quest'anno, mentre Vingegaard ha avuto un grave incidente a ridosso del Tour de France. Ha avuto un recupero rapido, ma non è facile tornare ai livelli richiesti da una corsa così difficile".
Le dichiarazioni di Kittel
Da una vecchia gloria a un'altra: Marcel Kittel, prima di un ritiro molto precoce, è stato a lungo considerato tra i migliori velocisti e oggi, ai microfoni di Velo, ha fatto le carte agli attuali sprinter, partendo dal più forte. "Ognuno ha la propria specialità. Jasper Philipsen è bravo nelle gare di un giorno, Tim Merlier ha un background nel cicloross e Jonathan Milan è un incredibile corridore su pista. Ai miei occhi, Philipsen è il migliore in questo momento, ma ovviamente tutto può cambiare: è bravo a vincere la classifica a punti nei Grandi Giri ma ha trionfato pure alla Milano-Sanremo e può far bene alla Parigi-Roubaix. Inoltre, va bene in salita ed è una qualità importante in un ciclismo nel quale si deve essere versatili". L'analisi si sposta su Milan. "E' un velocista massiccio, alto e potente, con uno sprint particolare durante il quale si muove molto: quest'anno ha registrato 2.000 watt medi a volata, ma non lo definirei bello da vedere". Si passa a Merlier, il più esperto di tutti. "E' in una fase diversa della carriera e non so a livello di Soudal Quick-Step come possa gestire la convivenza con Remco Evenepoel, soprattutto in ottica Tour de France". Infine, una piccola bocciatura per Biniam Girmay. "Quest'anno ha vinto 3 tappe e la maglia verde alla Grande Boucle, il palcoscenico più importante al mondo, e sarebbe irrispettoso dire che non è forte. Penso però che in una lotta con Philipsen, Merlier e Milan lui abbia ancora qualcosa in meno".
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