Milan-Inter 1-2, nerazzurri Campioni d'Italia per la ventesima volta

Decisive le reti di Acerbi e Thuram. Inutile il gol all'80' di Tomori

di MATTEO AIROLDI
22 aprile 2024

Milano, 22 aprile 2024 – L’Inter vince il sesto derby di fila battendo a domicilio il Milan 2-1 e, con cinque giornate d’anticipo, si cuce sul petto in un sol colpo la coccarda del 20° scudetto e la seconda stella. Missione compiuta, quindi, per gli uomini di Inzaghi, che hanno messo la ciliegina sulla torta di questo campionato dominato in lungo e in largo, sfoderando l’ennesima prestazione da grande squadra: gli incubi degli oltre 60.000 tifosi rossoneri assiepati sugli spalti di San Siro hanno iniziato a materializzarsi già al 18’ quando l’ex Milan Acerbi, lasciato colpevolmente solo in area sugli sviluppi di un corner, ha insaccato l’1-0 per l’Inter. Trovato il vantaggio, i nerazzurri hanno quindi sciolto le briglie andando vicini al bis con Lautaro Martinez prima e con il palo colpito da Thuram poi. Nel finale di tempo, però è arrivata la reazione dei rossoneri che hanno sfiorato a loro volta il pari con Leao e capitan Calabria, che ha chiamato agli straordinari Sommer. Dopo l’intervallo la nuova e implacabile accelerata dei nerazzurri che hanno raddoppiato con Thuram e in un finale in cui non sono mancate le scintille (espulsi Dumfries, Theo Hernandez e Calabria) hanno resistito alla reazione di nervi del Milan, che pur spingendo con convinzione non è riuscito ad andare oltre l’1-2 siglato da Tomori a 10’ dalla fine.

Inter Campioni d'Italia (Ansa)
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Le scelte di Pioli e Inzaghi

Pioli resta fedele al 4-2-3-1 e nel pacchetto arretrato davanti a Maignan è costretto a scelte pressoché obbligate: a comporre la linea a quattro sono capitan Calabria, Gabbia, Tomori e Theo Hernandez. A formare la coppia davanti alla difesa sono invece Adlì e Reijnders. Le vere novità sono però in fase offensiva: sul lato destro del terzetto sulla trequarti c’è infatti Musah che può garantire copertura, affiancato da Pulisic e Loftus-Cheek per supportare la punta che a sorpresa è Leao e non Giroud. Classico 3-5-2 per l’Inter di Simone Inzaghi che davanti a Sommer ritrova Pavard a comporre un terzetto con Acerbi e Bastoni. Sugli esterni a tutta fascia ci sono Darmian da una parte – preferito a Dumfries – e Dimarco dall’altra, con Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan a presidiare la mediana. Davanti, infine, scontata la squalifica, torna titolare Lautaro Martinez che ricompone la “Lu-La” con Thuram.

Primo tempo

I ritmi sono sostenuti sin dalle prime battute, con un Milan che cerca di dettare il passo con un fitto fraseggio e in fase di non possesso passa a una difesa a cinque per garantirsi maggiore copertura. Per provare ad aggirare questa scelta difensiva rossonera, i nerazzurri puntano sull’ampiezza del gioco e sui cambi di fronte: da uno di essi, al 7’, nasce la prima conclusione, fuori misura, di Lautaro Martinez. Visto il peso della gara non manca neppure qualche scintilla tra Adlì e Mkhitaryan, redarguiti ma non puniti con il giallo da Colombo. Il gioco riparte con l’Inter che pian piano alza ulteriormente il volume del proprio gioco e alla prima, vera occasione, al 18’, sblocca il risultato. Tutto nasce da un corner conquistato al culmine di una bella iniziativa di Thuram: Dimarco crossa al centro per Acerbi che, lasciato colpevolmente solo nel cuore dell’area, insacca di testa l’1-0. Una doccia gelata per gli uomini di Pioli, i quali accusano il colpo e al 24’ rischiano nuovamente di ricapitolare su una palla persa in uscita da Theo Hernandez e recuperata da Dimarco: l’esterno nerazzurro lancia Thuram che crossa al centro per Lautaro, il quale, a tu per tu con Maignan, spedisce però fuori misura il pallone. Per vedere il Milan dalle parti di Sommer con una vera occasione da rete bisogna invece aspettare il 28’, quando Musah si invola in campo aperto e imbecca Leao che calcia una botta potente ma poco angolata e trova la buona risposta di Sommer. Nonostante questa buona opportunità, i rossoneri continuano a soffrire la velocità e la precisione in ripartenza dei nerazzurri che al 38’ vanno nuovamente vicini al bis con il piatto destro di Thuram che scheggia il palo. Le squadre con il passare dei minuti si allungano ulteriormente e così al 40’ arriva la pronta e veemente replica rossonera, affidata a Calabria che costringe Sommer alla parata di puri riflessi per salvare il risultato. Pausa di gioco è una parola sconosciuta nei primi 45’ di questo derby e così e sull’immediato ribaltamento di fronte è l’Inter a creare l’ultimo sussulto del primo tempo con Mkhitaryan che trova però sulla sua strada l’ottimo intervento di Maignan, bravo a neutralizzare il macino potente ma centrale dell’armeno e a permettere al Milan di limitare i danni.

Secondo tempo

Né Pioli né Inzaghi decidono di attingere dalle rispettive panchine all’intervallo e così si riparte senza cambi e con un Milan che sembra mettere in campo maggior convinzione e agonismo nell’andare a prendere alti i nerazzurri. L’Inter risponde però con il cinismo tipico delle grandi squadre e dopo appena 5’ colpisce mettendo a segno il 2-0 con Thuram che dal limite fa partire un rasoterra, il quale coglie un po’ impreparato Maignan sul primo palo e si insacca nell’angolino basso. I rossoneri incassano e provano ad accorciare le distanze prima con il diagonale di Theo Hernandez neutralizzato da Sommer e poi con la successiva rovesciata in ribattuta – fuori misura – di Loftus-Cheek. Con il suo Milan messo spalle al muro, al 52’, Pioli decide di giocarsi la carta Giroud, che prende il posto di Reijnders. La mosse del tecnico rossonero, che al 68’ getta nella mischia anche Chukwueze per un Adlì visibilmente contrariato, non bastano a scalfire le certezze della corazzata nerazzurra che con il doppio vantaggio acquisito cerca di tenere a bada un Milan che non riesce a rendersi pericoloso almeno fino al 74’, quando è Pulisic, tutto solo nel cuore dell’area avversaria, a provarci con una conclusione che finisce molto alta sopra la traversa interista. Le cose cambiano però 5’ dopo, quando Tomori ribadisce in rete di testa il pallone respinto dal palo su precedente incornata di Leao. Un gol che ravviva improvvisamente un Milan che nel frangente finale di gara, grazie anche agli innesti di Chukwueze e Okafor (che all’82’ non trova la giusta deviazione sottoporta) e a uno schieramento spregiudicatamente offensivo, ritrovano un po’ di brillantezza e si gettano all’assalto della porta nerazzurra, ma in un finale da nervi a fior di pelle (espulsi Dumfries, Theo Hernandez e Calabria) non riescono comunque a coronare il loro inseguimento lasciando così il via libera per la festa nerazzurra dopo il triplice fischio di Colombo.

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Il tabellino

Milan (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez; Adli (dal 68’ Chukwueze), Reijnders (dal 52’ Giroud); Musah (dal 77’ Okafor), Loftus-Cheek, Pulisic; Leao. All. Pioli Inter (3-5-2): Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni (dall’87’ De Vrij); Darmian (dall’84’ Dumfrues), Barella (dal 77’ Okafor), Calhanoglu (dall’84’ Asslani), Mkhitaryan, Dimarco (dal’ 77’ Carlos Augusto); Lautaro Martinez, Thuram Marcatori: Acerbi (18’), Thuram (50’), Tomori (80’). Note – Ammonizioni: Barella, Lautaro Martinez, Theo Hernandez, Inzaghi, Gabbia, Tomori. Espulsi: Theo Hernandez, Dumfries, Calabria.

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