Napoli, Raspadori bestia nera della Juventus. Ma con l'ombra del mercato
Il classe 2000, già 4 gol in carriera contro i bianconeri, piace alla Roma. Ma per Conte è (quasi) incedibile e non solo per questioni di cabala

Giacomo Raspadori (Ansa)
Napoli, 24 gennaio 2025 – Quando si parlava di Giacomo Raspadori un tempo l'espressione più usata, per non dire inflazionata, era 'golden boy', o 'predestinato' per chi preferisce la lingua italiana. Oggi il glossario si è spostato su 'panchina', quella che quasi sempre gli tocca al Napoli, e 'calciomercato', il tormentone che da un po' di questo a questa parte accomuna estati e inverni del classe 2000, anche in questo momento al centro di diverse voci: la più importante lo collega alla Roma con una linea finora più virtuale che reale perché, ironia del destino, anche a quelle latitudini l'ex Sassuolo rischia di fare la riserva (di Artem Dovbyk). Prima di qualsiasi decisione all'orizzonte c'è per la Juventus, altra squadra che a sua volta a più riprese ha fatto sondaggi per Raspadori, che però non solo (per ora) non si lascia sedurre dalle sirene dell'acerrima rivale degli azzurri ma che addirittura ne ha fatto finora la propria vittima preferita in carriera.
La bestia nera della Juventus
Alle 2 reti segnate ai bianconeri con la maglia del Napoli, infatti, vanno aggiunti i 2 gol firmati ai tempi della militanza al Sassuolo. Il totale recita 4, ma il peso specifico, anche in proporzione ai minuti giocati, è ben diverso. Parlando soltanto del fatturato raccolto in azzurro al cospetto della Juventus, la breve ma allo stesso tempo importante rassegna parte dalla zampata che nell'aprile 2023 valse la presa dell'Allianz Stadium a tempo quasi scaduto: nonostante all'epoca mancasse ancora il sigillo della matematica, per molti fu quello il gol scudetto del Napoli che nel giro di poche settimane avrebbe aperto ufficialmente la festa più grande e attesa. Lo scorso marzo, invece, Raspadori segnò all'88': qualche minuto prima ma comunque in tempo per indirizzare verso il Napoli una partita che dopo il pareggio di Federico Chiesa alla precedente rete di Khvicha Kvaratskhelia, due assenti illustri domani sera, sembrava avviata al pareggio. In questo modo, quasi simbolicamente, Raspadori ci ha messo lo zampino nella partita più attesa da un'intera piazza in due stagioni antitetiche. Dai fasti dello scudetto al crollo clamoroso di un anno fa: sul pianeta Napoli cambia il mondo, ma il nativo di Bentivoglio continua a castigare i bianconeri e a farlo a prescindere dal resto. In casa o in trasferta, nella buona o nella cattiva sorte, Raspadori quando vede bianconero si esalta e diventa quel cecchino che probabilmente, anche per caratteristiche tecniche, in carriera non è mai stato e mai lo sarà. Del classe 2000 si è detto di tutto, parlando anche di un talismano di cui prima la Nazionale e poi il Napoli hanno usufruito senza tuttavia mai dargli quella fiducia a livello di minutaggio che potrebbe cambiare un copione che invece sembra già scritto, nel bene e nel male: pochi minuti in campo nei quali Raspadori è chiamato a risolvere problemi spesso creati loro malgrado dai compagni di squadra. Non solo la Juventus e non soltanto il passato: anche quest'anno il numero 81 ha indossato il mantello del supereroe decidendo il match interno contro il Venezia, rivelatosi molto più complicato di quanto inizialmente preventivato anche a causa del rigore fallito nel corso del primo tempo da Romelu Lukaku. Quest'ennesima toppa ha portato tre punti al Napoli e tanta gloria a Raspadori, prima che tutto tornasse al solito copione: quella panchina ormai piuttosto indigesta, come fatto intuire anche ai microfoni della Nazionale, dove invece paradossalmente il minutaggio e l'importanza nel progetto sembrano ben più lusinghieri. Nonostante il forte attaccamento alla piazza e la riconoscenza della stessa proprio per i tanti gol della provvidenza, oltre all'ipotesi rosea all'orizzonte di poter bissare lo scudetto di due anni fa, qualcosa potrebbe muoversi già a gennaio, una sessione spesso tabù in uscita per il Napoli, che invece proprio ora ha invertito il trend cedendo a metà stagione un pezzo da novanta come Kvaratskhelia. A cascata, verrebbe da dedurre che nessuno sia dunque incedibile, specialmente se c'è da tutelare la serenità dello spogliatoio e le volontà di Antonio Conte: entrambe però, nel caso in esame, sembrano spingere per la conferma di Raspadori, il jolly-talismano di cui nessun allenatore vuole privarsi. Men che meno in un momento così positivo e con la Juventus all'orizzonte.
Niente Juventus per Olivera
Juventus che sarà certamente un tabù per Mathias Olivera, che si ferma a causa di un problema muscolare che potrebbe essere la ricaduta di quello accusato a Firenze e risolto in tempi record. A sinistra toccherà dunque a Leonardo Spinazzola, un altro gregario che sta pian piano imponendosi in un contesto nel quale era arrivato in estate con aspettative più importanti a livello di minutaggio. Invece, il boom dell'uruguaiano, forse la miglior versione di sé in azzurro, ha relegato in panchina l'esperto laterale mancino, a sua volta nelle scorse settimane inserito in qualche ipotesi di mercato rimasta invece tale. Mai come ora, dunque, Spinazzola resterà alla corte di Conte, della cui gestione è stato praticamente il primo acquisto virtuale quando ancora le firme del caso non c'erano. Neanche il passaggio in pianta stabile al 4-3-3, non proprio il modulo che ci si aspettava dal tecnico salentino, ha aiutato il classe '93, che il suo meglio lo dà come quinto a tutta fascia anziché come terzino puro e quindi con meno mansioni offensive. Entrambi i compiti verosimilmente serviranno parecchio contro una Juventus che fa sì fatica a vincere ma che, allo stesso tempo e come ricordato in conferenza stampa da Conte, non perde mai. Almeno per ora: al Napoli il compito di invertire il trend, prendersi quest'altro scalpo di lusso in stagione e mantenere salda la vetta della classifica, se non addirittura allungare sulle rivali. Magari ancora grazie a Raspadori, difficilmente al via dal primo minuto, ma poco importa: quando vede bianconero, Jack si esalta.
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