Napoli, non solo acquisti e rinnovi: priorità anche alla cessione degli esuberi

A luglio il roster azzurro potrebbe contare 40 unità: troppe per Conte, che insieme a Manna valuta il futuro dei tanti giocatori in bilico

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
13 giugno 2024
Giovanni Simeone e Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Giovanni Simeone e Giovanni Di Lorenzo (Ansa)

Napoli, 13 giugno 2024 – La fantasia e l'attenzione dei tifosi, si sa, vengono solleticate maggiormente dalle entrate, che in estate mitigano l'attesa in vista del ritorno del calcio giocato. Eppure, il benessere di una società e il lavoro di un allenatore, ancor più se nuovo, ruotano anche intorno alla gestione di una rosa possibilmente quanto più priva possibile di esuberi e di scontenti: a maggior ragione qualora la rosa in esame, nella stagione successiva, sarà in ballo soltanto su due competizioni. Il discorso riguarda da vicino il Napoli, al lavoro su vari fronti. Il primo riguarda l'analisi del roster attuale, non molto distante da quello che poco più di un anno fa aveva vinto il campionato, dominandolo con largo anticipo prima di crollare al decimo posto in classifica nella stagione successiva: all'area tecnica azzurra, magari dietro indicazione dell'occhio fino a poco tempo fa esterno di Antonio Conte, il compito di capire il reale valore di giocatori che non hanno mostrato vie di mezzo prima, eventualmente, di optare per la permanenza, con la missione rinascita nel mirino, o la cessione per monetizzare il più possibile prima di un'ulteriore flessione. Il secondo discorso attiene alla gestione di quegli elementi già indicati come incedibili da Conte ma, per motivi diversi, alle prese con diversi nodi da sciogliere al più presto: magari ben prima che questi piccoli grandi focolai diventino pericolosi roghi anche in sede di mercato. Se per il momento il clima è ancora piuttosto sereno intorno a Khvicha Kvaratskhelia e al suo rinnovo del contratto, con annesso mega adeguamento dello stipendio, l'atmosfera è già bella elettrica tra capitan Giovanni Di Lorenzo e il Napoli, con il summit di martedì che ha solo parzialmente raffreddato gli animi e firmato una sorta di 'patto di non belligeranza' fino a fine mese (o comunque al termine dell'avventura dell'Italia a Euro 2024). Infine c'è l'ultimo discorso, quello che forse piace meno ai tifosi ma che è cruciale per le entrate: liberarsi, possibilmente a fronte delle offerte più congrue e remunerative, degli esuberi, per una lista che in casa Napoli si presenta bella corposa.

La lista degli esuberi

Con il rientro dai rispettivi prestiti dei diversi giocatori, più o meno giovani, che intanto si sono fatte le ossa altrove, a partire dall'1 luglio la rosa degli azzurri ammonterà a circa 40 unità: quasi il doppio della reale portata voluta da ogni allenatore e anche e soprattutto da Conte. Partendo proprio dal capitolo prestiti, non ci sono chance di riscatto per Hamed Junior Traorè, Leander Dendoncker e Pierluigi Gollini: i tre torneranno, nell'ordine, a Bournemouth, Aston Villa e Atalanta e un tentativo di rinegoziare l'intero affare, ad oggi per la verità non prioritario, potrebbe essere fatto più avanti per il solo ivoriano, vecchio pallino di Aurelio De Laurentiis. I prodotti del settore giovanile anche in età molto verde, capitanati da Giuseppe Ambrosino, a meno di colpi di fulmine a Dimaro, continueranno a essere mandati altrove per svezzarsi, mentre c'è aria di ritorno per rimanere di Michael Folorunsho: forse, dopo l'inatteso exploit al Verona e l'altrettanto non scontata convocazione a Euro 2024, non potrebbe essere altrimenti, ma il classe '98 dovrà comunque lavorare sodo in ritiro per scalare le gerarchie e candidarsi a diventare qualcosa di più di una semplice riserva. Discorso analogo per Elia Caprile, che resterà e lo farà addirittura per giocarsi la titolarità della porta con Alex Meret, a sua volta tolto dal mercato dal nuovo allenatore: intorno al nome del friulano va comunque apposto un asterisco, perché urge un rinnovo importante per togliere qualsiasi dubbio intorno a un rapporto tribolato fin dall'inizio. Si giocheranno tutto in ritiro i vari Alessandro Zanoli, Alessio Zerbin, Walid Cheddira e Gianluca Gaetano: l'impressione è che, ad oggi, nessuno di questi profili rientri nell'elenco dei giocatori dai quali Conte vorrebbe partire, ma anche in questi casi la partita decisiva avverrà in ritiro, dove mai come quest'anno si lavorerà sodo per provare a sedurre il nuovo allenatore.

La lista dei possibili partenti

Non solo i giocatori l'anno scorso in prestito e in quanto tali consapevoli di dover (ri)entrare sul pianeta Napoli in punta di piedi: anche gli elementi più o meno da tempo presenti in pianta stabile nel roster azzurro rischiano il taglio, che sarà fisiologico per Piotr Zielinski e Diego Demme, arrivati a fine contratto e ai saluti, con diversi stati d'animo, il prossimo 30 giugno. Partendo dalla difesa, è il caso di Leo Ostigard e Mario Rui, forse ad oggi i giocatori più in bilico di un reparto reduce da un anno molto deludente e, in quanto tale, forse di fatto senza incedibili: gli eventuali ingressi di Alessandro Buongiorno e Mario Hermoso (oggi il più vicino), i primi nomi sulla lista di Giovanni Manna, non fanno che spingere altrove qualche protagonista della retroguardia. Forse non Natan, l'oggetto misterioso che potrebbe incuriosire Conte prima della bocciatura definitiva o della rinascita. Senza dimenticare il caso Di Lorenzo, che potrebbe spostare tutti gli equilibri, in un senso o nell'altro. Tra intoccabili (Stanislav Lobotka e André-Frank Zambo Anguissa) e giocatori da provare a far rinascere e comunque senza mercato (Jens Cajuste), le acque sono piuttosto calme a centrocampo, almeno in uscita: in entrata il solo innesto di Folorunsho non basterà a tappare tutte le falle aperte dal punto di vista quantitativo e pure qualitativo. In attacco gran parte dei movimenti ruota intorno a Victor Osimhen e alla sua clausola rescissoria, senza la cui attivazione dovrebbe muoversi il solo Giovanni Simeone: sempre a meno dell'arrivo di offerte succulenti per elementi come Matteo Politano, importanti ma forse non determinanti per il nuovo progetto, così come Jesper Lindstrom, un altro oggetto misterioso da piazzare sul mercato o da provare a rianimare. Solo dopo queste valutazioni preliminari, partirà il vero e proprio mercato del Napoli, con Manna che però sta già lavorando per anticipare la concorrenza prima di sferrare il colpo del ko definitivo.

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