La Reggiana sogna anche nei videogiochi

Filippo Romani è il manager della squadra granata: "Stiamo crescendo, quest’anno in Serie B abbiamo sfiorato la qualificazione alle fasi finali"

di GIUSEPPE MAROTTA -
30 giugno 2024
La Reggiana sogna anche nei videogiochi

La Reggiana sogna anche nei videogiochi

Un intero mondo tutto da scoprire ancora per molti: è quelli degli e-sport, ovvero gli sport elettronici, competizioni di videogiochi per intenderci. Anche la Reggiana ha la sua squadra, strutturata con esperti del settore. Ci ha raccontato tutto l’e-sport manager granata Filippo Romani.

Filippo Romani: per chi non conosce questo mondo, in cosa consiste?

"Giochiamo competizioni digitali su vari titoli di videogiochi. Ovviamente parlando di Reggiana siamo in tema, almeno per il momento, di titoli calcistici. Abbiamo partecipato alle iniziative proposte dalle leghe di riferimento: nelle ultime quattro annate abbiamo fatto due tornei con la Lega B e due con la C".

Quanto sono importanti i social per voi?

"Fondamentali, perché al fianco della nostra attività c’è una narrazione, c’è storytelling. La possibilità di condividere sui social è importante. Abbiamo dei professionisti che competono all’interno di team strutturati come vere e proprie squadre sportive".

Quando inizia la sua storia alla Reggiana?

"Consentitemi la battuta, sono un po’ il ’Severino Taddei digitale’, avendo vestito per primo la maglia granata in streaming, nel periodo del Covid. Prima come pro player, mentre oggi ricopro il ruolo di e-sport manager, una sorta di direttore sportivo del gaming per capirci".

Quali sono i vostri obiettivi? "Nel 2021 ‘Autostile’, che ringrazio, ci mise in contatto con il club. La competizione aumenta col salire delle categorie. In Serie B c’è un livello più alto rispetto alla C, vale anche per noi. Devo quindi cercare di trovare player e collaboratori sempre all’altezza delle varie competizioni. Abbiamo tre obiettivi: migliorare i risultati competitivi di anno in anno, avere un occhio di riguardo al budget per rendere il tutto sostenibile, e il mio ruolo impone di trasmettere ai player cosa sia la Reggiana. Ho 39 anni, sono di Scandiano e mio nonno era un abbonato al Mirabello".

Avete iniziative in programma per coinvolgere i più giovani, che sono sicuramente attratti da questo mondo?

"Stiamo ’performando’ in piattaforme dove eravamo assenti, e attirare i più giovani è un obiettivo. In futuro con iniziative locali punteremo su questo".

Passiamo alla composizione della squadra.

"I player sono due: Samuele Sanfilippo, ovvero ‘nes_samu__ss19’, e Luigi Ferraioli, ovvero "nes_semanos". Il coach è Carmine De Simone. Sono tutti del team esports Napoli esports in collaborazione con Kranos Gaming che è la mia agenzia esports".

Quando inizia la vostra stagione?

"A fine settembre, quando escono i titoli di videogame. Ci sono diverse attività, compresa quella proposta dalla Lega B. Poi ci sono i mondiali per club, dove sarebbe possibile magari vedere un Reggiana-Real Madrid".

Com’è strutturata la Reggiana che guidate voi?

"Si gioca con la modalità dove tutti i giocatori hanno 95 come parametro di potenza, ma bisogna studiare bene i calciatori nel gioco. Uno può performare meglio di un altro perché magari è più agile o più veloce. Quando giochiamo vestiamo fisicamente una maglia della Reggiana che ci viene fornita".

Com’è andata nell’ultima stagione?

"Abbiamo sfiorato le qualificazioni alle fasi finali, ci siamo arresi al minuto 80 contro il Cittadella".

Obiettivi nell’anno prossimo? "Qualificarci per competere con i più grandi player e coinvolgere un pubblico sempre più ampio di appassionati al gioco e alla maglia granata".

Chi è il giocatore che nella passata stagione ha reso di più nel gioco?

"Sicuramente Antiste".

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